IL MONITO DI MARCELLO PERA CONTRO L’EUROPA SU DIRITTI E UTERO IN AFFITTO
Filosofo, ex Presidente del Senato affascinato dal pensiero teologico di Benedetto XVI, Marcello Pera ‘bacchetta’ oggi con due diverse interviste tanto il Governo italiano quanto l’Europa. Se al “Corriere della Sera” critica l’esecutivo di Centrodestra per i tanti divieti e le poche riforme al momento incardinate, è nell’intervista a “Libero” contro le istituzioni europee che il senatore di Fratelli d’Italia riserva la carica maggiore di polemica scaturita dalle sempre più frequenti tematiche a sfondo “LGBTQ”, come emerso in queste settimane di dibattito sull’utero in affitto e la maternità surrogata.
«Oggi i “liberal”, i laicisti, i secolaristi, i progressisti, i sinistri e catto-sinistri, i “fluidi” di ogni tipo, non vogliono aggiungere, ma sottrarre», denuncia su “Libero Quotidiano” Marcello Pera criticando il secolarismo laicista che vorrebbe «privare l’Europa e l’Occidente dei fondamenti della propria identità. Pensano che senza un’identità, anche naturale, da difendere, diventeremo più liberi, più emancipati, più aperti, più inclusivi. In realtà diventeremo prede, relitti, zombie». In particolare sul tema delle coppie gay con figli, Pera si interroga sul significato di “amare” queste creature: «Qualcuno sa come cresce un bambino con due madri o due padri? Ne abbiamo esperienza storica consolidata? Non mi interessa che Tizio e Caio o Tizia e Caia “amino” il loro bambino. Non faccio fatica a pensarlo. Dopotutto, lo hanno comprato a caro prezzo, ne hanno scelto il colore (mi dicono che quest’anno tira molto il bianco pallido), hanno deciso la dieta della madre, le sue modalità di vita, il suo stile di comportamento, eccetera». È durissimo il senatore FdI che definisce come “schiave” le donne sottoposte a maternità surrogata: e ancor più netto e duro contro Bruxelles, giudicando l’Europa come responsabile di violenza contro gli Stati sul tema dei diritti, «Che cos’è lo “stato di diritto” che a Bruxelles vogliono imporre a tutti gli Stati? Semplice: è quello che noi, al governo pro tempore delle istituzioni europee, chiamiamo stato di diritto, e se non sei d’accordo, allora sei fascista. Chi ha detto che fa parte dello stato di diritto riconoscere la filiazione da genitori dello stesso sesso? L’ha detto una delibera del Parlamento europeo».
PERA: “SUI TEMI ETICI PAPA FRANCESCO NON LOTTA COME I PREDECESSORI”
Critiche alla Ue, al sindaco Sala che in Europa ha denunciato direttamente il comportamento del Governo italiano nel seguire la sentenza della Cassazione contro l’utero in affitto; ma anche critiche alla neo-segretaria Pd Elly Schlein, Marcello Pera a “Libero” è scatenato: «Elly Schlein la ascolto attentamente, anche perché ci sarebbe bisogno del suo partito per fare alcune cose assieme, a cominciare dalla revisione della Costituzione, ma al meglio delle mie capacità di ascolto e comprensione non sento mai un discorso programmatico preciso, organico, puntuale su cui confrontarsi». Ma le polemiche sul tema diritti non finiscono solo sul fronte politico ma si allargano anche al profilo cultura e religiose dalla intricata vicenda sulla galassia LGBTQ: ad esempio, Pera se la prende anche con la forte confusione interna alla Chiesa Cattolica in merito alle tematiche discusse in questi mesi.
«La Chiesa non aiuta i fedeli: non indirizza più i cattolici e quel che è peggio», rileva l’ex Presidente del Senato mettendo in guardia sui temi come i matrimoni LGBT o l’utero in affitto, «si trova sovrastata da una cultura che fa del laicismo una bandiera e si laicizza anch’essa, pensando di aggiornarsi. Questo, però, vuol dire perdersi. Capire tutti, perdonare tutti, giustificare tutti, fa perdere la specificità del Vangelo». Già criticato in passato, Papa Francesco non viene risparmiato dall’analisi di Marcello Pera sulla situazione generale del fronte “diritti” in Italia (e non solo): su aborto e altro «Bergoglio ha detto tante coste e alcune anche precise, ma ne ha dette altrettante per niente chiare». Secondo il senatore in quota Meloni, l’impressione è che il Santo Padre sia tentando di attendere che «cambiamenti avvengano per poi accettarli. Immagino che viva il dramma della modernità scristianizzata, che ne soffra anch’egli, ma non sembra voler ingaggiare una lotta». Una lotta che, secondo Pera, altri predecessori avevano combattuto e che invece Papa Francesco non sembra voler “seguire” – denuncia ancora nella sua personalissima accezione Marcello Pera: «Dobbiamo ricominciare dalla resistenza in casa nostra, come ci avevano insegnato proprio Wojtyla e Ratzinger. Lo sapevano anche loro che la battaglia è pressoché persa, ma la si deve combattere. Quando avremo infine distrutto il matrimonio, annullata la famiglia, perduto il senso del limite e del lecito, devastata la scuola, disgregata la società, alla fine molti capiranno che o si scompare oppure si deve rinascere. Fa bene Giorgia Meloni a non cedere: è in discussione ben più del suo governo, la nostra civiltà».