La Marcia trionfale è senza dubbio il brano più famoso dell’Aida di Giuseppe Verdi. Questa sera andrà in onda su Rai3 la trasposizione dell’opera registrata all’Arena di Verona lo scorso 26 giugno con il commento a margine di Pippo Baudo e Antonio Di Bella. Aida è tuttora una delle opere liriche più apprezzate del celebre compositore originario di Parma. La Marcia trionfale contenuta al suo interno, nello specifico, è una composizione dall’effetto sonoro sensazionale, oltre che solenne, e in generale rappresenta il degno accompagnamento dell’ingresso a Tebe del giovane guerriero Radamès, che fin dal primo atto scopriamo innamorato della protagonista. Nell’eseguire la Marcia trionfale, l’orchestra si serve di lunghe trombe simili alle trombe egiziane o alle bucine romane, “com’erano le Trombe nei tempi antichi”, annota qualche commentatore. Tali strumenti sono stati ricostruiti appositamente per l’Aida e presentano un unico pistoncino nascosto da un panno a forma di vessillo o gagliardetto.
Marcia trionfale: a che punto dell’opera viene eseguita?
Se l’Aida ha avuto il successo che ha avuto, in parte lo si deve ai meriti musicali che Verdi ebbe nel comporre la Marcia. Ascolteremo questo brano all’inizio del secondo atto, nel momento dedicato all’ingresso ‘trionfale’, appunto, di Radamès nella città di Tebe. Nel momento in cui il guerriero ritorna, il Re gli concede di esaudire un suo desiderio. I prigionieri etiopi vengono ricondotti al cospetto del sovrano, e tra loro c’è anche Amonasro. Aida si ricongiunge con il padre, mentre Radamès, per amore di lei, chiede al Re il rilascio di tutti i detenuti. Il Re accetta, ancora grato verso Radamès, e inoltre gli propone di sposare sua figlia Amneris. Il guerriero, comunque, scoprirà ben presto che si è trattata di una vittoria a metà.