Il nome Marco Alemanno è legato a quello di Lucio Dalla, visto che si è dichiarato come il suo compagno di vita. Nato a Lecce il 25 aprile del 1980, il 42enne dopo aver conseguito il diploma alla Scuola di Recitazione del Teatro del Navile di Bologna, nel 2014 ha iniziato una lunga collaborazione con Dalla, sfociata poi, stando sempre alla sua testimonianza, in una relazione sentimentale. L’attore durante i funerali del grande artista, con la voce rotta dal pianto, ha espresso tutto il suo dolore, ritrovandosi all’improvviso con i riflettori addosso. È stato in quel momento infatti che è avvenuta l’ufficializzazione del suo legame profondo con il cantante. Un legame tuttavia mai riconosciuto dalla famiglia dell’artista, il quale ha sempre trattato la sua vita privata con massimo riserbo, evitando quindi il chiacchiericcio sulla sua presunta omosessualità. Tutta quell’attenzione mediatica però, che ha travolto Alemanno appena dopo la morte di Lucio Dalla, non è stata niente in confronto a ciò che ha dovuto affrontare dopo.
Marco Alemanno nelle settimane successive, si è trovato nell’occhio del ciclone per la delicata questione dell’eredità. Come è ormai noto, Lucio Dalla ha lasciato un patrimonio immenso e non essendo stato né sposato, né padre, sono state diverse le persone, veri o presunti eredi, che si sono fatte avanti per incassare la sua fortuna. A contestare “le pretese” di Alemanno, che fece sapere di avere anche un testamento lasciato da Dalla, ma che alla fine non è mai venuto fuori, sono stati i parenti del cantante. “I parenti fanno finta che io non esista, negano l’evidenza, da due mesi non ho più contatti diretti”, si è sfogato tempo fa al Corriere della Sera, quando viveva ancora nella casa di via D’Azeglio: “Sono prigioniero nella mia casa – diceva – “se devo andare in un altro spazio della proprietà, dove ci sono i miei oggetti o le opere d’arte che Lucio mi ha regalato, deve esserci un testimone, attento chissà che non rubi nulla. Mi hanno tolto le chiavi, hanno cambiato le serrature. C’è un curatore, che sta in mezzo tra me e i cugini.”
Marco Alemanno era il suo segretario: le parole di Ron
Marco Alemanno aveva sicuramente un legame profondo con Lucio Dalla. Le sue parole dopo la morte dell’artista sono rimbalzate su tutti i giornali. “L’enorme dolore provato dopo la sua improvvisa scomparsa purtroppo è stato gravato anche da orribili questioni umane, prima ancora che legali, a causa di incomprensioni tra me e gli eredi di Lucio.” Attore, cantante e fotografo, nel corso della sua vita ha coltivato tante passioni. Una mente creativa che sicuramente era entrata in sintonia con il genio artistico di Lucio, sempre pronto a scrivere canzoni, a cercare nuovi talenti.
Eppure la versione di Marco Alemanno è stata più volte smentita. A insinuare il dubbio sulla sua verità e sulla presunta relazione con Dalla ci ha pensato tra i tanti, un artista famoso e molto vicino a Lucio, ovvero Ron. Il cantautore di Dorno, riferendosi proprio ad Alemanno, durante un’intervista a Verissimo ha spiazzato tutti dichiarando: “Marco non era il compagno di Lucio. Era una figura molto importante per lui perchè gli risolveva dei problemi enormi. Era il suo segretario ed era il suo produttore. Non so perchè alla morte di Lucio abbiano tirato fuori questa cosa. Non si può alla morte di una persona così importante per l’Italia andare a toccare un sfera così privata e intoccabile, perchè, prima di tutto non era vero e, secondo, perchè così hanno tolto a Lucio un pezzo di dignità”.