Chi è il direttore dell’opera”Pagliacci”?

Marco Armiliato, il direttore d’orchestra di fama mondiale protagonista dell’evento “La grande opera all’Arena di Verona” in onda martedì 3 agosto 2021 in prima serata su Rai3. Dopo “La Cavalleria Rusticana”, il direttore è pronto a dirigere “Pagliacci”, l’opera lirica in due atti su libretto e musica di Ruggero Leoncavallo. Il direttore d’orchestra dopo aver studiato pianoforte presso il conservatorio di Genova si è dedicato alla direzione d’orchestra; una scelta che ha raccontato così durante un’intervista rilasciata a apemusicale.it: “gli stimoli li ho sempre avuti, nell’ambiente familiare, dove venne coltivato in me, sin da piccolissimo, l’amore per la musica classica e operistica. Casa mia era un viavai di artisti, cantanti, strumentisti, registi ed io ho imparato prima la musica dell’alfabeto…. Ho sempre amato dirigere ed è stato per me, poi, una conseguenza naturale”.



Una straordinaria carriera quella di Armiliato che ha debuttato nel 1989 come come direttore dell’Elisir d’amore a Lima in Perù, un debutto che l’ha spinto ad oltrepassare i confini italiani per un motivo ben preciso: “non era facile lavorare in Italia per un giovane sconosciuto assolutamente non legato ad altisonanti nomi politici o musicali, ed era comodo provarsi in luoghi lontani. È diventata poi, negli anni, una carriera “internazionale”, che oggi ho la fortuna di poter definire un’ottima diversificazione”.



Marco Armiliato e il rapporto con i teatri italiani: “è ottimo, ma…”

Tantissime le opere dirette da Marco Armiliato: da Bellini e Donizetti fino ai primi anni del Novecento, ma il direttore non nasconde di avere una sua preferenza: “Puccini lo ritengo particolarmente adatto a me, oltre ad amarlo smisuratamente. Mai banale né ripetitiva, l’orchestrazione così perfetta e geniale: ogni volta che ho la fortuna di lavorare con suoi titoli è pura gioia”. Dopo aver calcato i palcoscenici più prestigiosi al mondo: dal MET di New York al Wiener Staatsoper, Armiliato ha parlato così del suo rapporto con le orchestre e teatri italiani: “è ottimo, ma ci sono dei problemi di programmazione, o meglio di tempi di programmazione. I progetti che mi vedono coinvolto sono programmati con largo anticipo e i paesi che non si possono permettere un così lungo respiro mi trovano poi già impegnato”.

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