“Dovrebbe andare alla neurodeliri”. A parte che la “neurodeliri” (l’ospedale psichiatrico) non esiste più da decenni, è solo la frase meno violenta e offensiva che quasi tutti i concorrenti di questo Grande Fratello Vip (ma vip de che? ma chi li conosce?) hanno rivolto a Marco Bellavia, anche lui un Vip di “lusso”: attore nella “indimenticabile” serie tv Love me Licia, conduttore del programma per bambini “Bim bum bam”. Il caso è ormai arcinoto: Marco Bellavia preso di mira per il suo comportamento “deprimente” durante il programma, ha abbandonato ammettendo ufficialmente di essere malato di depressione.
Qualcuno dei concorrenti si scusa, altri no, altri dicono che ripeterebbero tutto e sottolineano “ma se aveva dei problemi di mente cosa ci è venuto a fare qua?”. Giovanni Ciacci commenta: “Un Marco ce lo siamo già levati dai cog**oni”. Il fatto è che la produzione del Grande Fratello fa incontrare chi è candidato a partecipare con uno psicologo. Nel corso dell’incontro Marco Bellavia non avrebbe dimostrato alcun segno particolarmente preoccupante. Si sa, o almeno si dovrebbe sapere: la depressione è una malattia sfuggente, a volte è più appariscente, altre no. Ma un buon professionista del settore sa individuare anche i casi meno appariscenti, ci si domanda che grado di professionalità abbia questo psicologo del Grande Fratello. Il dubbio è lecito: Bellavia potrebbe aver finto di stare bene pur di partecipare al programma, che come è noto ridà visibilità a personaggi dimenticati e anche dei bei soldi. Dopo il suo ritiro il conduttore del programma Alfonso Signorini dichiara un po’ depresso anche lui: “È stata la peggior pagina di televisione”. Anche qui il dubbio è lecito: il Grande Fratello non muove più gli ascolti di un tempo e a un caso come questo, quale conduttore avrebbe voluto rinunciare? Lui, che di pagine televisive pessime ne ha fatte tante, se ne deve intendere di brutta televisione.
La puntata dell’addio di Bellavia ha fatto il top: 3,3 milioni di spettatori e 25,1% di share. “Questa Casa mi muove dentro dei mostri che non riesco a controllare”, ha spiegato Marco Bellavia nel confessionale, chiedendo scusa alla produzione e a Mediaset. In effetti aver sentito certe cose non può avergli fatto bene: “Se hai dei problemi, stai a casa: mica puoi venire qui e fare psicoanalisi gratis”; “Sei tu la causa dei tuoi mali”; “Non si è ancora capito chi sei, se non che sei un cretino”; “Hai qualche rotella fuori posto”; fino al “Ti meriti di essere bullizzato” di Ginevra Lamborghini. Scatta la punizione dei produttori: squalifica immediata per Ginevra e dopo un televoto flash scelta su chi eliminare tra Giovanni Ciacci, Gegia, Elenoire Ferruzzi e Patrizia Rossetti. Il pubblico ha eliminato Ciacci che si era presentato al GF come la grande bomba di questa edizione: il primo concorrente sieropositivo, in gara, disse, per “abbattere un tabù”.
Ciacci è gay, e il suo comportamento aggressivo nei confronti di Bellavia la dice lunga di quella che dovrebbe essere una “categoria protetta” dal bullismo e dalle violenze psicologiche. Alla fine quello che abbiamo visto è lo stigma in prima serata, il malato di mente bullizzato, allontanato, schifato. È stato il polso vero della insensibilità sociale diffusa verso la sofferenza mentale. Andiamo avanti così, facciamoci del male, facendone soprattutto a chi ne patisce già a sufficienza. The Truman Show, il film uscito nel 1998, era una sorta di Grande Fratello vip con un partecipante a “sua insaputa”: è divenuto un case history per gli autori di questi programmi. Allora aveva generato molte parole, ora ci siamo dentro.
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