Il manager di Marco Bellavia, Tony Toscano, ha rilasciato un’intervista esclusiva all’agenzia di stampa nazionale Adnkronos, la prima da quando l’ex volto di “Bim Bum Bam” ha deciso di abbandonare la Casa del Grande Fratello Vip per via del suo “dolore mentale”, figlio di derisione e di atti di bullismo subiti davanti alle telecamere. “Prima di entrare Marco stava bene, non era depresso, ha superato tutti i test attitudinali e psicologici per cui non aveva nessun problema – ha asserito Toscano –. L’idoneità per partecipare al programma gli è stata data, perciò se ci fosse stato qualcosa che non andava se ne sarebbero accorti”.



Com’è ormai noto, il Codacons ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma e all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni contro i concorrenti e contro Mediaset “dopo gli atti di bullismo ai danni di Marco Bellavia” e il manager di quest’ultimo non ha esitato a puntare il dito contro i coinquilini di Bellavia: “Marco è sempre stata una persona allegra, solare e disponibile. Sono stati gli atteggiamenti che hanno avuto alcuni concorrenti all’interno della Casa a causargli uno stress psicologico che poi Marco non è riuscito più a gestire”.



MARCO BELLAVIA, IL MANAGER: “NON HO MAI VISTO SIGNORINI CON GLI OCCHI COSÌ LUCIDI”

Nel prosieguo del suo intervento sulle colonne di Adnkronos, il manager di Marco Bellavia ha tenuto a precisare che “quella Casa è come una bolla: non è facile adattarsi, sei isolato da tutto. Marco aveva solo bisogno del supporto dei suoi compagni di avventura, supporto che purtroppo non ha avuto, perché molti di loro si sono scagliati inspiegabilmente contro di lui”.

Toscano ha peraltro apprezzato moltissimo il ‘mea culpa’ di Alfonso Signorini: “Siamo amici da anni e non l’ho mai visto con gli occhi così lucidi… La produzione si è assunta quindi tutte le sue responsabilità. Forse doveva adottare qualche misura di prevenzione: se io vedessi per strada una persona che piange e sta male tra l’indifferenza degli altri, chiamerei un medico, non starei lì a guardare”.