IL MISTERO DELLE STELLE E DEL TRASCENDENTE: PREMIATO MARCO BERSANELLI

L’astrofisico Marco Bersanelli è stato inviato a Loppiano – Cittadella Internazionale del Movimento dei Focolarini fondato da Chiara Lubich – per ricevere il “Premio internazionale Renata Borlone, donna in dialogo” destinato ai cultori della ricerca scientifica che ne abbiano espresso «la valorizzazione umanistica». Ne parla oggi un lungo approfondimento di “Avvenire”, riportando alcuni passaggi dell’intervento dell’astrofisico appena premiato come lo furono in passato anche altri scienziati del calibro di Fabiola Gianotti (direttore generale del CERN) o il fisico Ugo Amaldi.



A Bersanelli è stato riconosciuto di aver coltivato e custodito «la tensione al trascendente quale carattere tipico di ogni autentico sapere»: la ricerca delle stelle, l’approfondimento sulla loro bellezza e sulla loro origine, è stata la cifra dell’opera scientifica di Bersanelli in questi decenni. Ma la particolarità è quel legame indissolubile indagato dall’astrofisico tra la manifestazione dell’universo e la sua origine, per l’appunto il “Trascendente”. «Bersanelli ci ha immersi infatti, ancora in un’altra dimensione penetrando in quel “mistero ultimo” dove si svela l’immensità del Creatore e la grandezza di noi uomini, pur apparendo meno che granelli di polvere di fronte alle dimensioni dell’Universo», spiegano su “Avvenire” gli organizzatori dell’incontro di Loppiano.



BERSANELLI (ASTROFISICO): SCIENZA E FEDE, LE DIMENSIONI DELL’UNIVERSO

La bellezza della creazione come possibilità concreta ancora oggi, nonostante la cultura spesso “secolarizzata” e “razionalista”, di lodare e indagare il Creatore: questo e molto altro ha permesso l’impegno scientifico di Marco Bersanelli, tanto nel suo lavoro quanto nel suo vasto impegno in tante mostre-lavori presentati nel corso degli ultimi decenni in ogni parte d’Italia. «Non vogliamo omettere il suo impegno nella redazione culturale del grande evento annuale promosso da Comunione e Liberazione, il Meeting di Rimini per l’amicizia tra i popoli. Significativo che questa giornata sia stata segnata da un profondo rapporto di amicizia, di dialogo, di unità, come evidenziato nel saluto finale dal professore e dal messaggio della presidente dei Focolari, Margaret Karram», spiegano ancora da Loppiano riportando le parole del n.1 del Movimento fondato da Chiara Lubich, «rapporto prezioso per aiutare l’umanità a riconoscersi parte di un sistema complesso e interconnesso che chiama il rapporto reciproco alla ricerca della fraternità».



L’intervento di Bersanelli dal titolo già eloquente “L’Universo e noi” ha condotto i presenti in un lungo “viaggio” «verso i confini di spazio e tempo». L’immensità di stelle, galassie e pianeti è in continua espansione in quanto vi è «la nascita e morte di sempre nuove stelle a cui dobbiamo la vita del nostro pianeta e della nostra stessa esistenza, in un susseguirsi di cicli di miliardi anni». L’astrofisico milanese da una lunghissima analisi di dati, sfruttando a pieno le vaste scoperte scientifiche degli ultimi 30 anni all’ESA (specie grazie alla missione spaziale del satellite Planck dell’Esa di cui il prof. Bersanelli è tra gli ideatori e i principali responsabili, ndr) rende possibile scorgere come «il tempo e l’ordine nascosto, misterioso delle leggi della natura che hanno fatto in modo che l’universo potesse fiorire sino al punto in cui lo abitiamo oggi». Citando il Vangelo e Albert Einstein, riportando l’ancora attualissimo Blaise Pascal e i grandi scienziati contemporanei, ci “racconta” un fatto inequivocabile: la storia delle stelle e dell’universo non resta chiusa nel passato, «ma creata e mantenuta viva in ogni istante sino al punto che “se la luna, le stelle, le galassie potessero parlare direbbero: Io non mi faccio da me”».