Marco Bocci a tutto tondo nella lunga intervista rilasciata a Style – Corriere della Sera. Il celebre attore perugino si è raccontato senza filtri, dalla vita privata alla carriera professionale, a partire dai suoi ruoli di genere, il buono o il cattivo: «E’ anche una scelta mia. Dico anche perché effettivamente questi sono i ruoli che ho interpretato che hanno incontrato il consenso più largo; di conseguenza è altrettanto vero che i produttori me li offrono spontaneamente». Ma non è tutto: il commissario Scialoja di Romanzo Criminale si è detto voglioso di recitare anche in commedie assurde e in dinamiche fuori di testa, «a me piace portare il buonumore».



«Quando sono da solo vado nella direzione opposta. Ma proprio totalmente», ha aggiunto Marco Bocci nella lunga intervista concessa ai microfoni del Corriere della Sera: «Se invece sono in compagnia, allora scatta l’istinto di procurare allegria. Una sorta di compensazione, forse. O una forma di protezione verso gli altri. Che poi è assurdo, è già difficile proteggersi da noi stessi, figuriamoci proteggere gli altri».



MARCO BOCCI E LA MORTE DELLA NONNA

Marco Bocci ha poi parlato della recente malattia, un herpes al cervello, che lo ha portato ad accelerare la realizzazione di progetti che aveva già in animo, sia nella vita personale che in quella affettiva: «Prima ero sicuro di avere a disposizione tutto il tempo del mondo, ero convinto che avrei fatto tutto con calma e serenità. Poi di colpo mi sono accorto che sì, affannarsi non è un bene, ma bisogna assegnare un tempo ai propri obiettivi. E imparare a rispettarlo». Nel corso dell’intervista, Marco Bocci ha evidenziato do sentirsi più precario di prima, anziché coraggioso, e da questo punto di vista ha citato un evento molto duro della sua adolescenza, ovvero la malattia della nonna: «Ho cominciato ad accudirla seguendola fino all’ultimo giorno della sua vita terrena, è scattato qualcosa. Improvvisamente sono diventato responsabile e ho “incontrato” il coraggio». Coraggio che, ha aggiunto Bocci, viene quando vuoi davvero conoscere la vita e «quando decidi di capire chi sei».

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