La riforma del Patto di stabilità tiene banco a livello europeo, Marco Buti è moderatamente ottimista per l’intesa entro l’anno. Intervistato dal Corriere della Sera, l’ex capo di gabinetto del commissario all’Economia Paolo Gentiloni ha posto l’accento sui nodi da sciogliere, senza dimenticare l’accordo del Parlamento europeo per le parti che gli competono. “Mi pare che nella proposta di compromesso presentata dalla Spagna si cerchi di fare concessioni ai principali protagonisti: i Paesi del Sud ottengono un trattamento speciale del debito contratto per eseguire i programmi europei di investimenti; i Paesi d’Europa Centrorientale ottengono un occhio di riguardo sulle spese per la difesa. Sono concessioni nello spirito della proposta iniziale della Commissione”, l’analisi di Buti.



L’opinione di Marco Buti

Buti ha evidenziato che per l’Italia ci sarebbe da operare una correzione da 10 miliardi di euro l’anno dalla legge di bilancio del prossimo anno, un ordine di grandezza ambizioso ma fattibile: “Sempre che la proposta della Commissione non sia stravolta. Del resto i nodi vengono al pettine. Bisogna decidere se mettere il debito su una traiettoria discendente o no; se ricostruire o no un surplus di bilancio adeguato prima di pagare gli interessi a carico dello Stato”. Buti ha inoltre posto l’accento sulla necessità di un approccio sostanziale alle riforme, anche se fino ad oggi sembra sia prevalso un atteggiamento da minimo necessario: “Dopo i lunghi mesi di revisione del Piano, bisogna accelerare la realizzazione delle riforme. Sarebbe il modo di confortare i recenti giudizi positivi delle agenzie di rating”.

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