Marco Carta è stato assolto con formula piena in appello nel processo per il furto di sei magliette alla Rinascente di Milano. Si è chiuso nel migliore dei modi un capitolo davvero brutto della vita del cantante vincitore prima di Amici di Maria De Filippi e poi del Festival di Sanremo. Una gioia immensa per Marco che ha voluto ringraziare tutti i fan che gli sono stati vicino, ma in particolare l’avvocato Simone Ciro Giordano che l’ha sempre difeso e sostenuto. “Avete presente quando siete al mare pronti a godervi una magnifica giornata di sole e c’è quella piccola nuvola bastarda lì che adombra un po’ tutto? Non ne ho mai parlato qui ma la mia vita in quest’ultimo anno è stata sempre come quella giornata. Oggi sono stato assolto con formula piena in appello nel processo di cui si è tanto parlato, discusso, commentato. Quella nuvola se ne è finalmente andata. E preparatevi: sono pronto a tornare a splendere e, perché no, a cominciare a godermi appieno e a ridere con voi di tutti i meme che avete fatto in questi mesi” – ha scritto il cantante che ora è finalmente libero di tornare a vivere.



Marco Carta assolto per il furto di maglietta alla Rinascente: “questione archiviata”

E’ finita la vicenda giudiziaria di Marco Carta accusato del furto di sei magliette del valore di 1200 euro alla Rinascente di Milano. Il cantante è stato assolto in formula piena in ricorso e la questione è stata definitivamente chiusa.  Anche l’avvocato ha commentato con grande gioia la notizia: “è’ un risultato che conferma quanto già ampiamente dichiarato da Carta fin dalle prime battute di questa spiacevole vicenda. Lo abbiamo sempre affermato e oggi con la sentenza di rigetto dell’appello proposto dal pubblico ministero abbiamo avuto l’ennesima conferma da parte della autorità giudiziaria”. Non solo, il legale ha aggiunto: “ritengo che la questione possa essere definitivamente archiviata anche se il dolore, la tristezza, e il danno di immagine che il cantante ha subito durante questo periodo non potrà essere ripagato in alcun modo”. Si chiude così la questione legale del cantante con le parole di Fabiana Muscas, l’amica 53enne, che ha ammesso di aver preso quelle magliette per fare un regalo all’amico per il suo compleanno. La donna è stata condannata a 12 mesi di servizi socialmente utili.

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