La vicenda della Rinascente di Milano non è ancora chiusa per Marco Carta. Anzi, si riaccendono di nuovo i riflettori. Il cantante, che fu assolto in primo grado dall’accusa di aver rubato sei magliette del valore complessivo di 1.200 euro, ora ha a che fare col processo d’appello. Il pm Nicola Rossato, che aveva chiesto la condanna dell’ex vincitore di Amici e Sanremo, ha infatti presentato ricorso contro la sentenza di assoluzione. L’udienza di appello è fissata, dunque, al prossimo 7 ottobre, secondo quanto riportato da Il Giorno. La vicenda risale al 31 maggio 2019, quando il 34enne fu arrestato all’uscita della Rinascente di piazza del Duomo insieme ad una sua amica, la 53enne Fabiana Muscas, la quale si assunse poi la responsabilità del furto, scagionando quindi il cantante. La donna ha avuto già un processo, infatti a gennaio è stata ammessa alla pena alternativa al carcere, avendo usufruito dell’istituto di messa in prova.



MARCO CARTA, FURTO RINASCENTE: APPELLO CONTRO ASSOLUZIONE

Fabiana Muscas raccontò che voleva fare un regalo di compleanno all’amico. Marco Carta aveva infatti da poco compiuto gli anni. Per questa vicenda da gennaio sta svolgendo un anno di lavori di pubblica utilità nella onlus Caritas di Cagliari. Il giudice Stefano Cramellino nelle motivazioni dell’assoluzione decisa per Marco Carta aveva evidenziato che la prova dell’accusa della colpevolezza del cantante era «insufficiente e contraddittoria». Diversa però è stata la ricostruzione del pm Nicola Rossato, che infatti nel ricorso ha spiegato di aver dato conto in primo grado delle volte in cui gli imputati «avevano mentito» nell’interrogatorio di convalida anche sulla base della visione dei filmati di videosorveglianza. Nonostante ciò, il giudice, si legge nel ricorso secondo quanto riportato da Il Giorno, ha ritenuto di dare prevalenza alla versione degli arrestati anziché a quella del teste oculare.

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