Marco Carta, nuovi aggiornamenti sul furto di magliette alla Rinascente di Milano per il quale è finito a processo. L’avvocato Simone Ciro Giordano ha spiegato all’Ansa che il cantante non teme l’analisi delle telecamere di sorveglianza «e anzi, se escono fuori le immagini di quelle telecamere, non può essere che contento, perché lui si professa innocente», evidenziando che non «non è escluso che anche noi faremo acquisire». Marco Carta è tranquillo, dunque, sicuro di essere innocente e sul caso è intervenuta anche Barbara D’Urso nel corso di Pomeriggio 5: «Ho letto la notizia e l’ho chiamato. Mi ha chiamato un minuto dopo, piangeva, mi ha giurato che non c’entra niente, gli ho detto di calmarsi e che ne avremmo riparlato nei prossimi giorni. Io penso che non abbia fatto nulla, ma nei prossimi giorni cercheremo di capire». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



MARCO CARTA IN VACANZA A MYKONOS

Marco Carta, indagato per il furto di sei magliette alla Rinascente, si proclama innocente e vola in Grecia. Su Instagram ha pubblicato alcune stories da Mykonos, dove è in vacanza. Per dimenticare la sua disavventura, in particolare la gogna mediatica delle ultime ore, il cantante si rilassa passeggiando per il lungomare e i vicoli bianchi di Mykonos. Nel frattempo tiene banco la sua vicenda. Se ne è parlato anche a “La Vita in Diretta”, che ha dedicato un servizio al furto delle magliette per il quale ora l’ex allievo di Amici risulta indagato. In studio Veronica Maya, che non ha preso le difese del cantante, anche se potrebbe risultare innocente: «Sei un personaggio pubblico, quindi non ti accompagni con un’amica che ha quel vizietto». A insospettire la conduttrice il fatto che le magliette rubate siano tutte da uomo. «Anche se non avesse rubato, ha comunque fatto una figuraccia», ha dichiarato Veronica Maya da Francesca Fialdini. (agg. di Silvana Palazzo)



ALESSI “SINCERITÀ UNICA STRADA PER USCIRNE”

Il web sin da subito non ha perdonato Marco Carta, dopo la notizia del presunto furto alla Rinascente. Lui però, si è difeso con forza sostenendo di essere onesto e di non aver mai commesso alcun reato. Tuttavia, la vicenda oggi affrontata anche nel corso della puntata di Storie Italiane, ha intristito molto il giornalista Roberto Alessi, che ha ammesso di aver conosciuto bene il cantante sardo. “Mi mette una tristezza pazzesca, lui ha una storia meravigliosa, nell’orrore della vita… è stato cresciuto da una famiglia incredibile che lo ha sostenuto e gli è sempre rimasta vicina”, ha commentato in collegamento con la trasmissione condotta da Eleonora Daniele. “Recentemente ha anche fatto anche coming out ammettendo di avere una storia bellissima con un ragazzo. Non vorrei entrare nei particolari ma questo ragazzo, pensate, fa il commesso e questo rende tutto più strano e surreale”, ha proseguito ancora incredulo il giornalista. “E’ ingiusto nei confronti della famiglia che lo ha cresciuto con tanto amore. Marco è un ragazzo di buon cuore, buono, non so se ha fatto una scemenza ma la mia porta per lui rimane aperta, se ha fatto una scemenza la sincerità è la strada più veloce per uscirne”, ha chiosato Alessi. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



ARRESTO OSTACOLATO DAI FAN

Non è stato facile per la polizia municipale bloccare Marco Carta alla Rinascente. L’operazione si è rivelata più complicata del previsto, secondo quanto riportato da Il Messaggero. E questo non perché il cantante ha provato a darsi alla fuga, ma per l’assalto dei fan che hanno cominciato a chiedere selfie, foto e autografi. E questo mentre usciva dal grande magazzino con Fabiana Muscas, che nascondeva in borsa sei magliette Neil Barret da 1.200 euro. Ignari di essere finiti in mezzo ad un arresto, i fan di Marco Carta lo hanno accerchiato. L’intervento degli agenti del nucleo Reati predatori è stato movimentato. Lo hanno accompagnato con discrezione all’interno per il controllo sacchetti, poi quando sono spuntate le magliette senza placca antitaccheggio e il cacciavite, lui ha dato la colpa alla donna. «È stata lei, è tutto nella sua borsa. Io non ho fatto nulla, non ho rubato». Il cantante ha ribadito questa versione in aula sabato mattina, ma contrasta con quanto dichiarato da un vigilante in borghese. Il 20 settembre ci sarà il processo. A salvare Marco Carta dalla convalida del fermo una sentenza della Cassazione del 2016 sulla detenzione della refurtiva, che non era in suo possesso al momento del fermo. (agg. di Silvana Palazzo)

ALESSI “NON VUOL FARE LA SPIA? SBAGLIA”

L’accusa a carico di Marco Carta resta quella di furto aggravato in concorso in un grande magazzino di Milano, la Rinascente, nel giorno del Black Friday. Il cantante dice di essere innocente, il giudice non ha convalidato l’arresto ma il giovane resta indagato e imputato al punto che il prossimo 20 settembre si celebrerà il processo che vedrà protagonista anche la donna 53enne – della quale non si conosce altro – che era con lui al momento del presunto furto. Eleonora Daniele ha commentato la notizia oggi a Storie Italiane: “ne hanno parlato tutti perchè sembra impossibile sia accaduta una cosa del genere”. A commentare l’emblematica vicenda anche il giornalista Roberto Alessi, in collegamento con la trasmissione di Raiuno: “Sono rimasto fortemente impressionato, conosco personalmente Marco Carta, è un ottimo ragazzo e ha dietro una famiglia meravigliosa con un vissuto pazzesco”. Quindi ha proseguito: “lui sbaglia di brutto quando dice che non fa la spia, lui deve testimoniare! Ha 30 anni e quando è un personaggio noto si deve essere prudenti sulle frequentazioni. E’ stata la signora a passargli le magliette e c’è una testimonianza che rispetto perchè rispetto i dipendenti della Rinascente essendo loro cliente”. A detta di Alessi, il personale è talmente serio che non avrebbe mai scomodato le forze dell’ordine senza prove tra le mani. “Credo che Carta deve abbracciare la sincerità”, ha aggiunto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

FURTO ALLA RINASCENTE: CANTANTE SI DIFENDE

Marco Carta ribadisce la sua innocenza dopo che non è stato convalidato l’arresto per il furto di sei magliette da 200 euro l’una alla Rinascente. Lui ha trascorso una notte ai domiciliari e il pomeriggio in Tribunale, all’amica 53enne è stato invece convalidato l’arresto ma nessuna misura cautelare. Ma allora gli agenti in borghese dell’Unità reati predatori venerdì sera hanno preso un abbaglio quando lo hanno bloccato insieme all’amica Fabiana Muscas? Dagli atti dell’inchiesta, che sono stati consultati dal Giorno, emerge un’altra storia, mentre si aspetta che vengano acquisiti i filmati registrati dal circuito interno di videosorveglianza. Tutto si fonda sulla segnalazione degli addetti della Rinascente, ma u addetto all’accoglienza aveva “agganciato” diversi minuti prima il cantante e l’amica, insospettito «da un comportamento alquanto anomalo» e dai continui sguardi dei due «come se controllassero di non essere osservati da astanti o personale dipendente». L’addetto della Rinascente ha quindi seguito con lo sguardo tutta la scena, come ha raccontato agli investigatori.

MARCO CARTA, FURTO ALLA RINASCENTE: SPUNTA TESTIMONIANZA

«Vedevo entrambi i soggetti prelevare delle maglie al primo piano e con le stesse salire con le scale mobili fino al terzo piano; fatto ciò, li vedevo entrare nei camerini di prova dove rimanevano svariati minuti». Questo il racconto della dipendente della Rinascente che, come riportato dal Giorno, ha poi spiegato che Fabiana Muscas è rimasta fuori e passava le maglie a Marco Carta che si trovava all’interno. «Finito di passare tutte le maglie, la donna dava la propria borsa personale al ragazzo, che poco dopo usciva dai camerini. Entrambi usciti dai camerini, notavo che in mano non avevano più le maglie prelevate». L’uomo ha quindi seguito con lo sguardo i due amici, che sono poi saliti con le scale mobili al quarto piano, «più precisamente nei bagni adibiti al pubblico». Dopo aver visto il cantante entrare e uscire immediatamente, ha notato che sono scesi al secondo piano, «dove il ragazzo prelevava dagli espositori due costumi da uomo (del valore di 77,28 euro, ndr) e si recava alle casse per il pagamento». Quindi sono scesi al piano terra, «dove oltrepassavano le batterie antitaccheggio facendole allarmare». Così è scattato l’intervento della sicurezza. Le magliette e il cacciavite sono stati trovati nella borsa della donna, le placche antitaccheggio (tranne quella morbida che ha fatto scattare l’allarme) nel bagno.