Marco Carta si racconta in una lunga intervista rilasciata a Vanity Fair. Alle prese con la lavorazione del suo decimo album che dovrebbe essere pubblicato tra settembre e ottobre, il cantante la cui carriera è iniziata con la vittoria ad Amici, racconta la voglia di tornare alla normalità ricominciando a lavorare. In attesa di poter tornare a fare concerti, si gode la storia d’amore con il fidanzato Sirio che spera di poter sposare quando sarà finita l’emergenza sanitaria. «Mi piacerebbe molto sposarmi, e di certo lo farò. Prima, però, vorrei si esaurisse l’emergenza sanitaria. Vorrei ricordarmi il giorno delle mie nozze per tutta la vita, festeggiare con gli amici e una serenità che sia vera e totalizzante», ha spiegato a Vanity Fair.
Con Sirio, ragazzo molto riservato e lontano dal mondo dello spettacolo, Marco Carta ha trovato la propria serenità. La coppia, tuttavia, si mostra raramente insieme e a spiegarne il motivo è lo stesso cantante. «Sirio è molto riservato. Non si sente a suo agio davanti a riflettori e telecamere e, credo, non farebbe mai un servizio posato per un qualche giornale. Mi piace molto questo suo avere a cuore la privacy, perché in passato ho incontrato persone che ambivano alla notorietà. Sirio è diverso, perciò ha funzionato», ha aggiunto.
Marco Carta e il desiderio di paternità
Marco Carta, cresciuto senza padre e con la mamma scomparsa quando aveva solo dieci anni, a Vanity Fair, racconta il suo desiderio di paternità. «Mi piacerebbe adottare e mi piacerebbe mettere al mondo un figlio con un utero in affitto, nome tremendo per questa pratica. Non la trovo disumana, se all’origine c’è l’atto consapevole e compassionevole di una donna, che decide di aiutare un amico, un familiare, un estraneo. Lo sfruttamento, quello e solo quello, è da condannare», ha spiegato Marco convinto che l’amore non si compri e che tutti i bambini meritano di crescere circondati dall’amore. Grandi progetti, dunque, per l’artista, sia dal punto di vista professionale che privato.