Marco Columbro svela gli insegnamenti che l’hanno sostenuto nei decenni più recenti e che lo accompagnano ogni giorno. “Ognuno ha una propria strada è giusto che la segua, senza giudicare quella dell’altro. Anzi, deve accoglierlo ed essere amorevole verso la propria strada” racconta ospite a Bella Ma’, su Rai 2, iniziando a condividere con i telespettatori preziose esperienze e concetti. “La curiosità, il sapersi stupire continuamente giorno per giorno e non dare niente per scontato, sapendo che al di là c’è sempre qualcosa di sconosciuto che ti arricchisce, questa è la cosa più importante della  vita. Anche a trent’anni uno che sta in casa e guarda il muro è vecchio, mentre uno che a ottant’anni è ancora attivo, ha ancora voglia di fare e si stupisce ancora della  vita è giovane, perché l’anima non ha età”.



Per Marco Columbro, “noi abbiamo la stessa età dell’anima quando siamo nati. Il nostro corpo ha un’età biologica, poi c’è l’età anagrafica che è ancora diversa, poi l’età cosmica che è ancora un’altra cosa e poi c’è l’età dell’anima, che è l’età da quando nasciamo. Definisco io la mia età interiore in funzione del mio rapporto con la realtà che vivo ogni giorno”.



Marco Columbro e il buddismo tibetano: “l’uomo deve evolvere e cambiare”

Marco Columbro a oggi è uno dei principali divulgatori del Buddhismo tibetano in Italia. Avvicinatosi negli anni Settanta al cristianesimo esoterico con Mercedes Salimei, nel 1991 incontra il buddismo con Lama Ganche Rimpoce, guaritore tibetano con il quale ha condiviso numerosi viaggi in India. Proprio dagli anni Novanta scopre che lo scopo della sua vita è la divulgazione spirituale. “La più grande paura dell’uomo dopo la morte è il cambiamento, quello che è buddisti chiamano impermanenza, cioè la capacità di sapersi adattare alla vita, e quindi dover anche cambiare idea, opinione – spiega l’ex attore e conduttore a Bella Ma’ – Il coraggio è dire: fino a ora ho pensato in un modo ma adesso non va più bene. L’uomo se non cambia deve evolvere, guai se tu sei sempre lo stesso, altrimenti sei un robot, non un essere umano



Nella sua vita, Marco Columbro ha raggiunto “la consapevolezza di sapere che sei in continuo cambiamento, che nulla è fermo. Il non attaccamento è un altro insegnamento, non essere attaccati né a cose né a persone, perché l’attaccamento crea possessività, gelosia e crea l’impossibilità di amare anche altri”.

Marco Columbro “illusione può essere stimolo, non filosofia di vita”

Marco Columbro, attore e conduttore che da tempo si è ritirato dal piccolo schermo per dedicarsi al teatro e alla divulgazione spirituale, ospite nel salotto di Bella Ma’ illustra che  “se uno si illude tutta la vita, alla fine lascia il corpo illudendosi e non ha realizzato nulla. L’illusione può servire come stimolo, però poi devi passare alla pratica, devi renderti conto che questa illusione per non rimanere tale deve essere messa in pratica. Come stimolo ha valore, se è una filosofia di vita diventa complicato secondo me”.

E spiega che secondo il credo da lui abbracciato e divulgato “l’anima si mette d’accordo prima di nascere, nel momento in cui la madre rimane incinta l’anima scende e sta attorno alla madre per tutti i nove mesi, come se fosse un vestito che la coccola e la ascolta, fino a quando il bambino nasce. Finché non si taglia il cordone ombelicale e il bambino non prende il primo respiro non è individualizzato, è ancora un organo della madre. Con il primo respiro l’anima entra nel corpo e diventi un individuo. In quel momento scatta anche l’orologio karmico, cioè parte l’orologio della morte fisica”.