Marco Maddaloni e Romina Giamminelli raccontano i loro tre splendidi bambini e anche gli attimi di spavento che sono seguiti alla nascita della loro seconda figlia. “Giovanni è un bambino molto sensibile, è come me – racconta Romina a Nei Tuoi Panni, su Rai Due – È un po’ diffidente con le altre persone. Giselle Marie ha quattro anni ed è tremenda, lei ha un carattere come Marco. È molto forte, determinata, sa cosa vuole e non esiste che le fai cambiare idea. Pino invece è un bambino molto tranquillo, però non gli calpestare mai la coda altrimenti è la fine, Pino si trasforma”.
E proprio la nascita di Giselle Marie è stata la più tormentata per la coppia, che da quell’esperienza è uscita più forte e unita che mai. “Giselle è nata il 20 ottobre 2018 alle 17.45, e alle 22.10 di sera si presenta la pediatra – ricorda Romina Giamminelli – Mi ha detto che Giselle aveva avuto una crisi respiratoria e che l’avevano dovuta portare d’urgenza alla terapia intensiva. Abbiamo vissuto due settimane d’inferno perché la terapia intensiva è qualcosa che non auguro a nessuno genitore. È stato devastante”. Anche Marco Maddaloni ricorda quei momenti così angoscianti: “stare lì fuori è stata tosta, perché suonava sempre una campanella, vedevi correre tutti e non sapevi mai chi potesse essere il bambino”.
Marco Maddaloni e Romina Giamminelli: “ci è mancato il terreno sotto i piedi”
Marco Maddaloni e Romina Giamminelli parlano con immenso amore dei loro tre figli, ma allo stesso tempo ricordano ancora con angoscia i momenti successivi alla nascita della loro seconda bambina. “Mi sono sentita impotente, non potevo far e nulla perché avevo subìto un parto cesareo e non potevo muovermi dal letto – ammette Romina, ospite di Mia Ceran a Nei Tuoi Panni – L’unica cosa che potevo fare era chiamare Marco e cercare il suo sostegno. Non volevo che mia figlia lasciasse la clinica senza che io la vedessi e conoscessi la situazione”.
Quando Marco Maddaloni ha saputo che la piccola Giselle Marie aveva avuto una crisi respiratoria “mi è mancato il terreno sotto i piedi. La bambina era sull’autoambulanza ma non sapevano dove portarla perché non c’era una terapia intensiva neonatale con un posto libero. Di sicuro c’era un santo in paradiso che ci ha fatto del bene”. E di questa esperienza, rivelatasi a lieto fine, Romina Giamminelli vuole ancora ricordare che “noi siamo usciti vittoriosi da questa cosa, ma abbiamo visto dei bambini che il giorno prima stavano bene e il giorno dopo il genitore ha avuto la notizia che non ce l’aveva fatta per un piccolo problema”.