Marco Erittu è stato ucciso e non si è tolto la vita: ne sono convinte le autorità, che hanno portato di nuovo in tribunale i cinque imputati assolti in primo grado. Nel 2014, la richiesta del pm Giovanni Porcheddu era stata di tre ergastoli, così come ha ripetuto nell’udienza di secondo grado anche il procuratore generale Gian Carlo Moi. A 13 anni di distanza dalla morte di Erittu finalmente la verità. Il detenuto è stato trovato morto nella cella liscia n.3 dell’ex carcere di San Sebastiano, ricorda La Nuova Sardegna, e proprio perchè singola e senza alcun suppellettile, si era giunti alla conclusione che si trattasse di suicidio. Anche se la causa della morte stabilita dal medico legale è asfissia meccanica primitiva violenta e che la striscia di coperta ritrovata sul suo collo non apparteneva a quelle presenti nella cella. Una visione dei fatti che si accosta alle dichiarazioni fatte da Giuseppe Bigella, il pentito che in seguito alla riapertura del caso ha confessato il delitto. Il mandante invece era Giuseppe Vandi, mentre la simulazione del suicidio spettava a Nicolino Pinna e al poliziotto della penitenziaria Mario Sanna.Marco Erittu
Marco Erittu, la confessione di Giuseppe Bigella
Il caso di Marco Erittu è stato illuminato dalla confessione di Giuseppe Bigella, il superpentito che ha ammesso di aver ucciso il detenuto nel 2007. Secondo i giudici è sempre stato più che attendibile, soprattutto perchè ha “Confessato un delitto estremamente grave, punibile con l’ergastolo, attribuendosi il ruolo principale di esecutore materiale, senza affatto nascondere o ridimensionare le sue responsabilità. Ed abbia reso tali dichiarazioni del tutto spontaneamente, senza che mai fosse stato adombrato il benchè minimo sospetto a suo carico e anzi fornendo una versione del tutto contrastante con quella accreditata”, riporta La Nuova Sardegna. La sentenza della corte d’Appello viene spiegata in 602 pagine, dove si dimostra l’infondatezza della sentenza di primo grado, che aveva giudicato invece Bigella del tutto inattendibile. “Erittu non nuovo a episodi di autolesionismo, si è strangolato con una striscia di coperta”, è stato detto in seguito alla morte del carcerato. Oggi, domenica 31 maggio 2020, il caso di Marco Erittu verrà trattato all’interno della puntata di Un giorno in pretura.