Marco Frittella a Vieni da me ha raccontato un aneddoto molto particolare riguardo il suo cognome, visto che Caterina Balivo continuava a chiamarlo “frittellino”. «Ci fu un direttore di Raiuno che mi convocò e chiacchierammo un po’. Non capivo perché mi avesse chiamato, ero un ragazzino. Poi sulla porta mi disse: “Senta ma questo cognome lo vogliamo cambiare per andare in onda?” E io gli dissi: “Non ci penso proprio”». La conduttrice ha poi mandato in onda un videomessaggio di Francesca Fialdini, con cui ha lavorato a Uno Mattina: «Finalmente posso dire a tutti con grande gioia e riconoscenza di essere stata felice di lavorare con te. Nonostante fossi più giovane e inesperta, mi hai messa a mio agio. Mi hai fatto sentire una partner su cui contare e mi hai insegnato come fare buon giornalismo. Mi hai insegnato che bisogna essere equilibrati, non perdere mai il controllo, ma avere la capacità di fare domande scomode». Allora Marco Frittella ha ringraziato l’attuale conduttrice di La Vita in Diretta e ha commentato l’esperienza di lavoro: «È stato un grande incontro, di grande simpatia reciproca. È bravissima, collaboravamo molto e ci incastravamo bene, questa è la chiave per lavorare bene». (agg. di Silvana Palazzo)
MARCO FRITTELLA “CATHERINE SPAAK? UN BEL CONTRASTO”
Marco Frittella assegna a Vieni da me le emoticon ad alcuni personaggi, dello spettacolo e non, e ne approfitta per raccontarsi. «Ero molto elegante? Molto anni ’80. Io ero pazzo di questa cosa, di lavorare con Catherine Spaak. Era un bel contrasto, ma mi inorgogliva. Era popolare ovunque e i miei amici erano invidiosi». Il giornalista ha scelto l’emoticon “affascinante” per lei. Si passa al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Conducevo lo speciale per l’elezione, quindi diedi in diretta la notizia, poi facemmo quella del giuramento. Ho seguito anche Scalfaro, Ciampi e Napolitano». Ma lui ha fatto il quirinalista con Cossiga: «Il più lucido di tutti. Sincero? E come lo si può essere in politica? Quando diede le dimissioni aveva già preparato gli scatoloni. Chiamò me e un altro quirinalista. Ci sedemmo su scatoloni di libri e ci offrì spumante per festeggiare l’addio». Si parla anche del collega Enrico Mentana: «È il più bravo della sua generazione, come Vespa della sua. Come fa lui le maratone non le fa nessuno, ma ad un certo punto deve fermarsi». (agg. di Silvana Palazzo)
MARCO FRITTELLA A VIENI DA ME
Marco Frittella, uno dei giornalisti di punta del Tg1, si racconta ai microfoni di Vieni da me. Dopo aver intervistato Emma D’Aquino, Caterina Balivo, nella puntata odierna di Vieni da me nel corso della quale ha incontrato anche Giorgio Tirabassi e Ricky Memphis e l’attrice Eleonora Giorgi, regala al pubblico di Raiuno un ritratto inedito del giornalista. Marco Frittella ha trovato la propria strada nel giornalismo grazie al quale ha ottenuto tante soddisfazioni, ma la vita del giornalista è stata anche caratterizzata dal dolore. In un’intervista rilasciata ai microfoni del portale Umbria24, ha rivelato di aver perso il padre quando aveva solo 14 anni. “Mio padre è morto quando avevo 14 anni, eravamo già ad Ancona, dove ci eravamo trasferiti perché lui aveva cambiato edicola, era passato a quella della stazione di Ancona. L’università l’ho fatta a Roma. La Federazione universitaria cattolica, è stata la culla della mia formazione politica e civile, ma anche l’avvio al giornalismo, ho iniziato, infatti, con l’ufficio stampa della Fuci” – ha spiegato il giornalista che poi rivela di essere stato aiutato ad affrontare e varie tappe dea vita dalla leggerezza, una caratteristica che non ha mai perso – “La leggerezza del ragazzo che viene dalla provincia penso che mi abbia aiutato, nel senso che ho concentrato le energie su quello che facevo, senza farmi troppe domande sull’ambiente circostante”.
I PALAZZI DELLA POLITICA NON LI SENTO MIEI
Marco Frittella ha dedicato gran parte della sua carriera giornalistica alla politica. Responsabile della redazione politica del Tg1, il giornalista nonostante abbia frequentato per anni i palazzi della politica italiana, a Umbria24, ha confessato di non sentirli suoi. “A Roma ho costruito la mia vita, ma i palazzi del potere e della politica, che pure come giornalista parlamentare frequento da una vita, non li sento miei”, ha confessato. Padre di tre figli, il giornalista ha anche una grande passione per la pittura, in particolare, della pittura dell’Ottocento, dei paesaggi, dei costumi e della campagna. Sobrio, riservato e umile, il giornalista è pronto a svelare nuovi dettagli della propria vita privata e professionale regalando ai telespettatori che ascoltano dalla sua voce le notizie del Tg1, anche la parte più intima di se stesso.