Marco Liorni: “Finchè farò il conduttore starò lontano dalla politica”

Marco Liorni, ai microfoni del Corriere della sera, ha parlato del suo trasferimento a L’Eredità che, stando ad alcuni rumor, avrebbe sottratto a Pino Insigno. Il conduttore ha sottolineato che la decisione della Rai non ha nulla a che vedere con le sue conoscenze politiche.



Finché farò il conduttore starò lontano dalla politica. Però sto per iniziare a studiare per un domani, mi piacerebbe andare al Parlamento Europeo. Il teatrino della politica nazionale non mi affascina, mentre a livello locale mi sembra che abbia più a che fare con l’amministrazione. Nel Parlamento Europeo vedo invece un’istituzione che detta la linea ai Paesi, pensa a una politica alta, di visione sul futuro” ha affermato il conduttore.



Liorni: “Mi hanno proposto L’Eredità, sono onorato”

Marco Liorni, ai microfoni del Corriere della sera, è rimasto molto vago sulla proposta di prendere in mano le redini de L’Eredità. Il conduttore non ha confermato di aver rubato il ruolo a Insigno limitandosi a dire: “Non so se è andata proprio così e se qualcuno ha fregato qualcosa.” E ancora: “Diciamo che stavo benissimo a Reazione a Catena, ma un giorno mi hanno proposto L’Eredità. Poi magari ci cambieranno di nuovo… Ma sono onorato per avere l’opportunità di programma storico, condotto da grandi come Fabrizio Frizzi“.



Il conduttore ha poi parlato dei suoi genitori dei 4 anni trascorsi senza fare tv e della paura di dover cambiare mestiere: “Non solo paura, l’avevo proprio deciso, mi ero dato come deadline il dicembre 2011, dopo aver portato per tutto quel tempo i miei progetti di programmi a tutte le persone che conoscevo. Ma la risposta era sempre la stessa: mi vedevano come quello del Grande Fratello. Mi ero dato quel limite perché ormai era una situazione molto frustrante“. Marco Liorni ha ammesso di non aver avuto un piano b: “No, più che altro era una liberazione dalla frustrazione del Piano A: avrei smesso di fare tv e avrei continuato solo con la radio. Poi a novembre arrivò l’occasione di un numero zero per la Rai, Perfetti innamorati”.