Marco Macor e la truffa del finto maresciallo: l'attore di Gomorra è tra gli arrestati finiti in carcere, il boss della banda sarebbe il fratello Alberto
Tra le persone arrestate in tutta Italia per la vicenda delle truffe agli anziani c’è anche un attore di Gomorra: si tratta di Marco Macor, che aveva interpretato il ruolo dell’amico di Ciro nel film di Matteo Garrone tratto dal libro di Saviano. Dalle indagini è emerso che faceva parte con il fratello di un’organizzazione criminale che avrebbe raggirato circa 50 anziani, facendo sparire gioielli e denaro per un totale di oltre 700mila euro, tra il 2022 e il 2024. Sono 54 i casi di truffe contestate, per le quali sono scattati gli arresti.
Il coinvolgimento di Macor sarebbe testimoniato anche dalle intercettazioni telefoniche. Lui era tra coloro che facevano le “trasferte”, cioè lasciavano Napoli per andare al Nord e compiere le truffe, ma avrebbe anche curato anche delle operazioni logistiche. Non solo è stato membro di tale associazione, ma ne farebbe ancora parte, stando a quanto scritto dal giudice Catalano.
Ma Marco Macor ha accumulato diversi precedenti, perché è finito nei guai per una truffa ai danni degli anziani già nel 2020, di cui 18 avvenute anni prima, poi l’indagine per truffa telematica, le accuse di resistenza a un pubblico ufficiale, rapina e associazione a delinquere per reati contro il patrimonio.
MARCO MACOR IN CARCERE COL FRATELLO
Lo schema messo in atto dai truffatori era sempre lo stesso: gli anziani venivano contattati telefonicamente, spacciandosi per marescialli o avvocati, così da far credere loro che un figlio o nipote aveva causato un incidente stradale con gravi conseguenze per la controparte; le vittime venivano pressate per pagare la cauzione e il risarcimento al “corriere” che passava per ritirare il denaro. Peraltro, per evitare che la truffa venisse scoperta, i truffatori restavano al telefono con gli anziani, così da evitare che potessero parlarne con altri e scoprire di essere stati raggirati.
Marco Macor è finito in carcere, ad Avellino, come il fratello Alberto, ritenuto il boss di questa banda. Infatti, lui e la compagna sceglievano dove colpire e le strutture dove chi effettuava le trasferte dovevano soggiornarne: di solito la partenza avveniva il pomeriggio o la sera della domenica, restando fuori città per massimo una settimana.
Le indagini hanno anche appurato che venivano prese a noleggio auto usando agenzie compiacenti, ma venivano usati anche treni e taxi. Per quanto riguarda le comunicazioni, si usavano cellulari vecchi con sim intestate a extracomunitari non rintracciabili, parlando solo via social o chat.
IL COLPO DI MARTELLAGO
Dalle carte dell’inchiesta coordinata dalla procura di Genova emerge anche l’ultimo colpo di Marco Macor. Infatti, nell’aprile 2023 si sarebbe finto carabiniere a Martellago, in provincia di Venezia, per truffare un’anziana 90enne invalida. La donna è stata adescata con una telefonata da parte di un sedicente avvocato che le comunicò che il figlio era stato arrestato in seguito a un incidente. Se avesse pagato una cauzione per il risarcimento, nello specifico 12mila euro, lo avrebbe liberato.
A ritirare i soldi proprio l’attore, che però avrebbe ricavato solo 800 euro in contanti e alcuni gioielli. Un bottino insoddisfacente, che finì nel mirino della polizia stradale durante un controllo in autostrada, ma lui spiegò che aveva accumulato quella somma dall’attività di venditore ambulante di calzini. Su questa truffa, comunque, c’è un’inchiesta a parte della procura di Venezia.