Marco Maddaloni, stella del judo italiano, è intervenuto ai microfoni di “Nei tuoi panni”, trasmissione di Rai Due condotta da Mia Ceran. La sua carriera è costellata di successi, di cui sta prendendo piena contezza solamente i questa fase della sua vita: “Quando si inizia a correre, non ci si accorge di ciò che sta accadendo – ha ammesso l’atleta –. Solo quando ci si ferma e ci si guarda indietro, si capisce di avere messo qualcosa nello zainetto. Non ci si deve mai fermare a guardare quello che si è vinto, ma bisogna sempre pensare a quello che si vuole vincere”.
La ferita mai rimarginata è indubbiamente il mancato podio olimpico, a proposito del quale Marco Maddaloni ha affermato: “È un sogno che ho sempre avuto e che col tempo è diventato un incubo. Non riuscivo ad uscirne e credo di non esserne mai uscito. Ormai ho 38 anni e, anche se ufficialmente non mi sono mai ritirato, il mio corpo in realtà me lo dice ogni giorno. Però è una lezione per me: devo stare attento a non passare questa pressione a cinque cerchi ai miei figli. I miei sogni e incubi non devono diventare i loro”.
MARCO MADDALONI: “SONO UN PADRE ABBASTANZA PRESENTE”
Marco Maddaloni, a “Nei tuoi panni”, ha quindi parlato della sua famiglia (è sposato e ha tre figli): “Sono un padre abbastanza presente. Amo i miei figli, me li voglio vivere da quando si svegliano sino a quando vanno a dormire e cerco di portarli con me in palestra. Non esiste che io resti a casa: devo svegliarmi la mattina e dare l’esempio ai miei figli andando a lavorare”. Con sua moglie Romina Giamminelli, Maddaloni ha confessato di essere molto romantico e di essersi sposato due volte: “Prima abbiamo fatto un matrimonio civile, in quanto non navigavamo proprio nell’oro. Poi, dopo la vittoria de L’Isola dei Famosi, nel 2019 decidemmo di sposarci in chiesa, facendo un festone alla napoletana”.
Il judo, ha sottolineato Marco Maddaloni, racchiude in sé molti valori, quali disciplina, rispetto per l’avversario, la capacità di saper perdere e di rialzarsi dopo una caduta: “Magari non ti darà tanti soldi, ma sarai un grande combattente nella vita – ha aggiunto –. Io, per esempio, ho una rabbia positiva dentro di me che difficilmente viene saziata. Si tratta della voglia di dare il massimo, mollando solo quando si chiudono gli occhi e si sta tre metri sotto terra. Scampia? Non importa dove si nasca, importa soltanto dove si vuole arrivare. La fame può essere incanalata nella maniera giusta grazie allo sport”.