Marco Manfrinati, dopo aver sfregiato con l’acido l’ex moglie, ha ucciso il padre di lei a coltellate. Marta Criscuolo, mamma della donna e moglie dell’uomo ucciso, a Mattino 4 racconta: “Prima non era così. Era sempre ben vestito, portava dei regali, era il genero perfetto. Via via è andato cambiando fino a quando mia figlia non ha scelto di fuggire. Da quel giorno siamo stati molto attenti, abbiamo messo le telecamere nella nostra villa, avevamo sempre le sicure dell’auto chiuse, non scendevamo dall’auto se non dentro la casa. Quando mia figlia è fuggita l’abbiamo nascosta da un’amica fuori da Varese, con la parrucca e la guardia del corpo. Io ho smesso di viaggiare dicendo a mio marito di farlo lui… Ho smesso di fare trekking perché avevo paura di essere uccisa”.



Per la famiglia di Lavinia quello è diventato “uno stile di vita. Poi è cominciato il processo di separazione e Manfrinati ha cambiato 8-9 volte le gomme dell’auto di mia madre che aveva quasi 90 anni. Le dicevamo di non aprire la porta. Avevamo attenzioni continue”. Ad avere la peggio è stato il marito di Marta: “Ha vissuto la sua vita per le loro figlie. Eravamo una famiglia unita, che si aiutava”. La mattina della strage, Marta ha ricevuto una telefonata dalla segretaria del marito: “Mi disse che Marco stava facendo una strage allora io e l’altra mia figlia, Cecilia, siamo corse. Siamo arrivate lì e ho visto che c’era mia figlia che era viva. Dietro un cespuglio c’era mio marito e ho capito che era già morto”.



Marta Criscuolo: “Manfrinati era lucidissimo, era felice di aver ucciso mio marito”

La strage commessa da Marco Manfrinati si poteva evitare. “Abbiamo denunciato per maltrattamenti a Busto Arsizio, con fatti, prove e testimonianze a sostegno della veridicità dei fatti ma è stata chiesta l’archiviazione. Anche il divieto d’avvicinamento è stato oggetto di archiviazione. È poi cominciata la separazione, sono intervenuti i servizi sociali. Abbiamo fatto un’infinità di denunce per stalking”, racconta Marta Criscuolo. Purtroppo a nulla è servito tutto ciò.

La mamma di Lavinia e moglie dell’uomo ucciso, ancora, a Mattino 4 rivela: “Si era capito che il bersaglio ero io. Lui quel giorno è venuto per uccidere me, ma non ce l’ha fatta. Però lui ce l’ha con la madre, non ce l’aveva con mio marito. Lui voleva uccidere me. Io sono arrivata e ho trovato le macchine della polizia e l’ambulanza. Io urlavo che volevo vedere mia figlia. Sono entrata lì e ho visto mia figlia stessa, che per fortuna è stata salvata. Subito dopo ho visto che c’era gente dietro un cespuglio e lì ho visto mio marito e ho capito che era già morto. Io vedevo un soggetto per terra che mi dimenava e mi ha urlato ‘Troia, puttana, terrona. Mi volevate levare il bambino… Come sta tuo marito?’. Lo faceva con un atteggiamento con assoluta capacità di intendere e di volere. Era lucidissimo, aveva un atteggiamento di disprezzo e disgusto. E continuava a sorridere. Era felice di aver ammazzato mio marito e sfregiato mia figlia”.