Lo scorso 6 maggio, a Varese, Marco Manfrinati ha sfregiato la ex Lavinia Limido con una serie di coltellate e poi ucciso il padre di lei, fuori dall’azienda di famiglia. Marta Criscuolo, la mamma della giovane e moglie della vittima, a “I fatti vostri” ha raccontato: “Verso le 12 del 6 maggio scorso mi ha chiamato la segretaria di mio marito dicendomi che Marco stava facendo una strage. Sono arrivata e c’era l’ambulanza: dietro c’era mia figlia, che mi ha fatto un cenno con gli occhi dicendomi di stare bene. Sono scesa dall’ambulanza e sono andata verso l’azienda di mio marito per vedere dove fosse: gli addetti del pronto soccorso hanno caricato mio marito sulla barella e io appena l’ho visto, ho detto subito che era già morto”.
Come spiegato ancora della vedova dell’uomo che si è immolato per salvare la famiglia, “l’assassino, ridendo, mi ha detto ‘Hey stronza, hai visto? Ho fatto la mattanza’”. Così, in Marta Criscuolo è scattato qualcosa: “In quel momento ho capito che avrei dovuto reagire, senza abbattermi, contrastando questo male satanico, innestando una serie di scelte positive per non rendere vano il sacrificio di mio marito. So che suona strano ma dopo due giorni ho prenotato le vacanze, ho prenotato un divano che mia figlia voleva acquistare e ho detto alle altre due figlie di continuare con i loro programmi lavorativi e personali perché non dobbiamo lasciarci travolgere dal male”.
Marco Manfrinati, la ex moglie Lavinia: “Mio padre è arrivato nel momento giusto”
Lavinia Limido, che Marco Manfrinati, suo ex marito, ha tentato di uccidere, a “I fatti vostri” ha spiegato: “Sono stati momenti terribili. Quel giorno c’era la morte. Io sono uscita dalla mia azienda tranquilla, stavo per fare la pausa pranzo, mi stavo avvicinando alla mia auto quando lui è uscito da un’auto di cortesia e si è rivolto verso di me. Lui mi ha afferrata e ha iniziato ad accoltellarmi sul viso, sul collo, mi ha tagliato la lingua. Ho riportato delle lesioni cervicali. Nel momento in cui mi stava pugnalando è arrivato mio papà e da lì ho dei vuoti, non riesco a ricostruire ogni singolo istante. Mi sembra che sia successo ieri da certi punti di vista”.
Come spiegato dalla giovane, “io ero convinta che sarei morta, per mio figlio ero pronta a morire: mentre lui mi pugnalava io pensavo ‘grazie’, perché avrebbe liberato mio figlio dalla sua presenza. E so che sembra paradossale che uno pensi questo mentre sta per essere ucciso ma io potevo morire. Quello che ha fatto mio papà è quello che avrei fatto io. Mi ricordo che lui è intervenuto e non ha pensato, è andato come un eroe che va in battaglia. Per pochi millimetri la lama non ha colpito il midollo: oggi potrei non esserci, mio padre è intervenuto nel momento giusto”.
Marco Manfrinati, la ex suocera: “Aveva costruito una sceneggiata”
Marco Manfrinati, dalla ex suocera Marta Criscuolo, viene descritto come “un uomo educato, molto cortese. Aveva costruito la sceneggiata. Lui lamentava di non essere stato amato dalla madre, quindi a noi questa cosa dispiaceva tanto”. Anche Lavinia, la figlia, ha ribadito le sue parole: “C’è stato un fidanzamento molto bello, c’è stato un corteggiamento molto bello. Ci sono stati poi comportamenti un po’ strani prima dell’arrivo di nostro figlio ma pensavo che fosse solo stressato dal lavoro. Dopo la nascita di nostro figlio la situazione è precipitata: la situazione è andata peggiorando, è stato un climax. Lui si mostrava come una persona fine”.
La mamma della giovane, e moglie dell’uomo ucciso, ha così spiegato: “Mi accorgevo che mia figlia dimagriva e mi ha detto che le cose non andavano. Allora le ho consigliato di andare da uno psicologo di coppia ed è andata solo lei. Quando ha preso contezza dei fatti, ce ne ha parlato e siamo messo in atto la fuga. Ci sono state dieci denunce nei suoi confronti. Quando Marco ha tagliato le gomme dell’auto di mia mamma, abbiamo denunciato ma la Procura non si è mossa”.