Marco Masini ospite di “20 anni che siamo italiani“, il programma presentato da Gigi D’Alessio e Vanessa Incontrada e trasmesso in replica il sabato sera su Rai1. Durante la seconda puntata in onda sabato 27 giugno 2020, tra gli ospiti ci sarà anche il cantautore toscano che proprio in questi giorni ha dovuto dire addio anche al padre Giancarlo. “Stadi vuoti, negozi vuoti, treni vuoti, vita vuota” ha scritto sui social il cantante, ma in molti hanno intravisto nelle parole del cantante di “T’innamorerai” il dolore per la perdita del padre. Un dolore a cui in tanti hanno deciso di partecipare con messaggi di stima ed affetto; a cominciare da Carlo Conti che durante l’ultima puntata di “Top Dieci” ha detto “Siamo vicini a Masini in questo momento” come ha fatto anche la squadra della Fiorentina.  “Grazie a tutti di cuore !! Il vostro affetto é la protezione più grande” la replica del cantautore che pochi giorni fa si era raccontato a Toscanaoggi.it parlando proprio di questo terribile momento legato alla pandemia da Coronavirus.



Marco Masini: “Dopo Sanremo ho dovuto rinunciare a tutto”

Non è un momento facile per Marco Masini che, dopo i mesi di lockdown e quarantena per via dell’emergenza sanitaria da Coronavirus, si è ritrovato a dover affrontare anche la morte di papà Giancarlo. Intervistato da Toscanaoggi.it, il cantautore di grandi successi come “T’innamorerai”, “Ci vorrebbe il mare”, “Perchè lo fai” e “Bella Stronza”, parlando proprio del suo lockdown ha dichiarato: “sono stato a casa. Abito vicino all’Impruneta; sono uscito solo per andare a trovare mio padre, che è disabile e a letto, per assisterlo insieme a mia sorella”. Durante questi mesi di quarantena però l’artista ha avuto l’opportunità di dedicarsi alla musica: “avendo la fortuna di avere uno studio mio di registrazione, ho approfittato di questo tempo per cercare di scrivere qualcosa e aggiornare la mia libreria di suoni, i miei software per essere domani più preparato.



Poi un po’ di lettura, serie tv, giardinaggio… Per il resto ho vissuto stando sempre attento alle notizie, leggendo riviste mediche e tenendomi informato sul virus, almeno per quello che ci hanno detto”. Il lockdown però ha significato per l’artista anche rinunciare a tantissimi impegni di lavoro in concomitanza con la sua ultima partecipazione al Festival di Sanremo 2020: “ho dovuto rinunciare a tutto e questo fa dispiacere, però quando guardi le scene di Bergamo non pensi più agli appuntamenti, cerchi di sperare che possa finire al più presto”. Parlando del suo futuro, Masino ha detto: “la mia ripartenza non so neppure quando sarà; credo l’anno prossimo. Il problema non è convincere noi artisti a fare un concerto in un teatro con 300 persone invece di 1800 ma è convincere gli organizzatori perché ci rimetterebbero anche se l’artista dovesse andare gratis, perché tutto l’incasso andrebbe a favore dell’affitto del teatro, dei tecnici, dei facchini e di tutti quelli che si muovono per 300 persone”.



Marco Masini: “Coronavirus? Dal punto di vista economico è stata un pugno nello stomaco”

La pandemia da Coronavirus ha stravolto le vite di tutti noi. Lo sa bene anche Marco Masini che, intervistato da Toscanaoggi.it, ha dichiarato: “dal punto di vista economico è stata un pugno nello stomaco; ci ha dato ancora meno credibilità e quelli che pagheranno di più saranno i nostri figli”. Per il cantautore toscano però cambieranno pochissime cose dal punto di vista umano visto che ha precisato: “da un punto di vista valoriale, le persone che hanno sempre avuto dei valori continueranno ad averli e a insegnarli ai loro figli. Chi non ha valori, umanità e senso di solidarietà non li avrà mai: può succedere anche la fine del mondo ma non cambierà niente. Credo che sia proprio un problema di istruzione e di cultura a livello sociale che parte dalle famiglie e dalle scuole.

Oggi mancano riferimenti politici, ideologici e c’è molta approssimazione nell’informazione politica e non solo”. Infine parlando proprio del vaccino contro il Covid-19, Masini ha una sua idea: “se anche oggi qualcuno lo trovasse, lo venderebbe a un’industria farmaceutica in grado di garantirgli più soldi, quindi prima di poterne usufruire dovrebbero passare molti mesi”. Per il cantante toscano la cosa migliore sarebbe trovare un farmaco capace di curare la malattia anche perchè pensando al futuro ha detto: “non posso immaginare che si debba vivere per tre, quattro anni lontano l’uno dall’altro, altrimenti le emozioni e i sentimenti diventano virtuali e l’umanità ne risentirebbe”.