Un traguardo importante come il trentesimo anniversario dall’inizio della carriera merita di essere degnamente celebrato e Marco Masini ha deciso di farlo nel modo migliore per un cantante, attraverso un tour che toccherà le parti più importanti del nostro Paese. Una scelta importante, che vuole essere anche un segno di ripartenza dopo i lunghi mesi in cui tutto il settore è stato costretto a fermarsi a causa della pandemia. E questo non sarà il suo unico impegno: Carlo Conti ha voluto puntare su di lui come tutor a “The Band“.



La tournée prende il nome di “T’innamorerai di noi – Oltre 30 anni insieme” e terrà impegnato il cantante fino al 2023. L’artista di origine toscana si augura così di poter ringraziare chi lo ha seguito sin dall’inizio interpretando i suoi pezzi più famosi. Insieme a lui sul palco ci saranno: Massimiliano Agati (batteria, percussioni e chitarra acustica), Alessandro Magnalasche (chitarra elettrica e acustica), Cesare Chiodo (chitarra acustica, basso, direzione musicale), Lapo Consortini (chitarra acustica e ideazioni sonore), Stefano Cerisoli (chitarra elettrica ed acustica) e Antonio Iammarino (tastiere, pianoforte).



Marco Masini in Tv a “The Band”: quella diceria che ha condizionato la sua carriera

Nonostante una carriera così lunga, l’esperienza artistica di Masini non è stata sempre rose e fiori. Il cantante, infatti, in passato si è trovato a essere vittima delle malelingue, come era accaduto a un’altra collega: Mia Martini. C’è chi infatti, complice il suo repertorio comprendente brani non del tutto allegri, aveva diffuso uan voce poco piacevole sul suo conto, arrivando a sottolineare che lui portasse sfortuna. Niente di tutto questo era ovviamente vero, ma riuscire a sconfiggere questa idea non è stato semplice.



Superare tutto questo non è stato semplice, ma lui stesso aveva voluto sottolineare una profonda differenza tra la sua esperienza (si deve risalire al 2001) e quella vissuta da Mimì: “Per Mimì in maniera casuale accadde qualcosa durante il montaggio di un palco. Per me invece tutto cominciò per le canzoni che cantavo. Chi si identificava pensava che sarebbero state d’aiuto per uscire da un momento triste, chi al contrario si disinteressava mi aveva individuato come un cantante negativo. Ma non sono mai stato incazzato con nessuno. Era una persecuzione, non riuscivo neanche ad andare al bar a prendere il caffè. Vedevi gente che si girava e si toccava, era difficile. Mi sentivo disarmato, quella è un’arma letale”.