Marco Melandri e gli esordi nelle due ruote

Marco Melandri dai successi in moto alla partecipazione all’Isola dei Famosi. Il pilota motociclistico italiano, campione del mondo della classe 250 nel 2002, si è guadagnato il titolo di primatista italiano di vittorie nel Campionato mondiale Superbike, con ben 22 successi. Un palmares invidiabilissimo quello di Melandri che, intervistato dalle pagine di skytg24.it ha ricordato i titoli mancati per poco: “nel 1999 ho perso un Mondiale per un punto: è stata una grandissima delusione, ma anche una lezione di vita che non ho mai più dimenticato. In MotoGP andavo forte, ma era difficile con quegli avversari e con quelle moto, oggi è più facile guidare”. Una carriera lunga e ricca di successi quella di Melandri che può vantare ben 22 anni da professionista.



Tutto è iniziato da ragazzino all’età di 5 anni con le due ruote nella BMX grazie a Loris Reggiani, una figura che è stata fondamentale nella sua vita: “mi ha aiutato molto perchè io a quei tempi non avevo le possibilità economiche. Un giorno mi chiese se volevo provare la moto, da lì a tre giorni. Era inverno, io avevo 12 anni e al telefono rispose mio padre e disse che lo avrebbe chiesto a me. Io ovviamente me la sentivo. Non dimenticherò mai la prima volta che ho tirato tutta una marcia: anche se era un 125 di fatto stradale, a me sembrava un aeroplano. Adesso hai le miniGP e quant’altro, allora passavi dalla mini-moto alle ruote alte, alle moto alte”.



Marco Melandri, il successo: dagli Europei ai Mondiali fino alla tv

La carriera di Marco Melandri ha poi spiccato letteralmente il volo nel 1998: “sono arrivato terzo a 27 punti dal primo (Sakata), ma in Germania sono caduto all’ultimo giro, quando ero in testa. Nel 1999 ho perso vincendo cinque gare con Alzamora, che non ne aveva vinta neppure una. È stata una grandissima delusione, ma anche una lezione di vita che non ho mai più dimenticato. Quell’anno mi ha girato tutto contro: un po’ di sfiga, cappelle, errori nel momento e nel posto sbagliato. E con Gelete Nieto che lo ha fatto passare fermandosi in rettilineo, cosa che non credo sia regolare”. Successivamente si è rifatto gareggiando nella 250: “mi sono rifatto con gli interessi, battendo un altro Nieto, Fonsi, ma quell’anno là alla prima gara ho rotto l’ammortizzatore di sterzo all’ultimo giro, poi sono tornato e mi stese Sabbatani all’ultimo giro. A Valencia sono caduto sull’acqua e volevo ripartire, ma i commissari che erano ovviamente spagnoli mi hanno fatto sparire la moto. Insomma un punto avrei potuto farlo molte volte. Era destino che non dovessi vincerlo”.



Nel 2002 una delle vittorie più belle al Sachsenring che ricorda ancora oggi: “si era messo a piovere e sono caduto nella stessa curva dove ero scivolato anche con la 125 mentre ero davanti a lottare per vincere. Sono arrivato al box incazzato nero, ma lì ho scoperto che la gara era stata sospesa con la bandiera rossa per pioggia e quindi che sarebbe stata valida la classifica al giro precedente e che quindi avevo vinto. È stato un turbinio di emozioni incredibile”. Poi la vittoria al Mondiale 250 fino alla partecipazione all’Isola dei Famosi: “mi è capitata l’occasione e ci sono andato, ma ho capito che non era roba per me. Ho fatto tutto quello che serviva per andare a casa prima. Era successo che a febbraio non c’erano gare e mi hanno chiamato loro per caso e ho detto ‘vabbè, facciamo l’esperienza’ ed è stata una bella esperienza, ma devi essere di quel mondo lì, conoscere comportamenti e malizie per andare avanti e non mi interessava granché”.