Marco Mengoni è il super ospite di quest’ultima puntata di Adrian, lo show di Adriano Celentano che precede la messa in onda della serie animata. Mengoni fa il suo ingresso in studio durante l’anteprima, quando appare già seduto su uno sgabello al fianco del padrone di casa. I due fanno qualche battuta, e poi il Molleggiato lascia spazio a Marco. Il cantante laziale intona La casa azul (canzone tratta dal suo ultimo album Atlantico), ma la regia lo sfuma per lasciar spazio alla pubblicità. Dopo gli spot, Mengoni non c’è più: si presume che torni a metà serata. “Anteprima tutta sulle prove de La casa azul. Insomma, il vero asso nella manica del finale di #Adrian Live è Marco Mengoni #MengoniCelentano”, commenta qualcuno sui social. Sulla performance: “Marco Mengoni e Adriano Celentano patrimoni mondiali dell’umanità #Adrian”. “FINALMENTE INIZIA !!! Siamo tutti qui per Adriano Celentano e Marco Mengoni! IL Connubio perfetto♥️@mengonimarco ?#MengoniCelentano”. (agg. di Rossella Pastore)



L’annuncio sui social

Marco Mengoni torna in tv ospite di Adrian, lo show evento di Adriano Celentano in onda giovedì 5 dicembre 2019 in prima serata su Canale 5. Ad annunciare la cosa è stato proprio il cantante tramite la sua pagina Instagram con un video: “Sarà un onore dividere il palco con te!”. Naturalmente per Mengoni si tratta di una grandissima occasione visto che l’ex vincitore di X Factor condividerà la scena con uno dei miti della musica italiana con cui ha anche recentemente collaborato per il brano “La casa azul” presente nell’ultimo disco di inediti “Atlantico”. Parlando proprio dell’ultimo album, Mengoni è reduce da un trionfale tour che l’ha portato in giro per l’Italia e presto lo vedrà protagonista sui più importanti palcoscenici europei. Intanto, sempre sui social, Mengoni ha lanciato una bella sorpresa per tutti i fan: “Atlantico da oggi è anche un gioco da tavolo. Un ponte tra popoli, culture, razze, religioni.  Viaggiate per il mondo e visitate una destinazione bagnata dall’oceano!  Da ora in pre-order le copie autografate, link in bio. #AtlanticoIlGioco”.



Marco Mengoni: da “Guerriero” al gioco Atlantico

Atlantico di Marco Mengoni diventa un gioco da tavolo. Proprio così, il nuovo album si trasforma in un gioco da tavolo a cui possono giocare da 2 a 5 giocatori. Per chi farà il pre-order ci saranno anche delle copie autografate proprio dall’artista di Ronciglione che si appresta a festeggiare il 31esimo compleanno e che dalle pagine del Corriere ha raccontato quando, a soli 16 anni, ha deciso di lasciare casa per trovare la sua strada. “Sono fortunato, me lo ripeto sempre. Però è anche vero che quando avevo 16 anni me ne sono andato via da casa ed è iniziato il mio cambiamento, sono andato a cercare altro da quello che non mi dava più il mio paese di 8 mila anime, Ronciglione, anche se è un bellissimo borgo medievale in Alto Lazio, anche se mi ha dato tantissimo e radici forti. Mi sono buttato, ci ho provato e tutti i giorni mi sveglio e penso come sono stato fortunato! Non ho cercato quello che è avvenuto, cercavo di seguire la mia passione, non la fama”. Il cantante ha ricordato anche gli anni dell’adolescenza rivelando: “io il bullismo me lo facevo da solo, io con me stesso. Mi privavo di tutto, di uscire, di mettere gli occhiali da sole; sempre stato un lupo solitario, poco sociale: molto forte la parte animale ma quella sociale meno, mi vergognavo a fare tutto, anche a mettere una maglietta”.



Marco Mengoni: “i giovani non sanno chi è Michael Jackson!”

Una carriera straordinaria quella di Marco Mengoni che ha avuto l’onore di collaborare anche con il grandissimo Lucio dalla. “Tutto è iniziato con una terribile gaffe da parte mia” – racconta l’ex vincitore di X Factor  – “mi chiama questo numero sconosciuto, alla prima non ho risposto, alla seconda uno mi dice sono Lucio e io dico Lucio chi? e ho riattaccato”. Poco dopo scopre che a cercarlo era proprio Lucio Dalla, così Mengoni si reca a Bologna a casa dell’artista per registrare la canzone. “Abbiamo registrato in mezzora. Oggi l’avrei fatta diversa, forse meglio, ero giovane” e parlando proprio delle nuove generazioni rivela: “mi spiace che i 12enni di oggi non avranno modelli di riferimento come Dalla, De André, Gaber ma anche Lauzi, Endrigo… Non sanno chi è Michael Jackson! Meglio o peggio non so, mi dispiace per loro perché non gli insegnano ad ascoltare questi capolavori, molti di loro dovrebbero essere nei libri di scuola”.