Il 26 maggio l’uscita di “Prisma”, il nuovo album di Marco Mengoni
Il 26 maggio uscirà “Prisma“, il nuovo album di Marco Mengoni. Si tratta, sicuramente, di progetto ambizioso perché in ogni aspetto cerca di uscire dalla sua zona di comfort cercando nel ritmo e nella freschezza della musica pop elettronica, la cifra perfetta non solo per la stagione dell’anno, ma anche il luogo ideale per raccontare nuove consapevolezze e veicolare messaggi di libertà. “In “Materia (Prisma)” ci sono tutti i sentimenti che provo in questo momento: per esempio in questo disco, pur nella sua freschezza, c’è tanta rabbia”, ha raccontato l’artista a TV Sorrisi e Canzoni, a partire dal nuovo singolo con Elodie, “Pazza musica”.
Il vincitore del Festival di Sanremo 2023 ha dichiarato: “Avevamo da tempo in mente di fare qualcosa con Elodie e andando incontro all’estate, abbiamo scelto un brano con delle sonorità un po’ controcorrente rispetto ai brani dai suoni “’latineggianti’ che di solito si sentono durante la stagione. È un augurio a noi stessi, perché di carattere siamo piuttosto simili, per riuscire a sorvolare sulle nostre paure e sull’ansia costante di vita attraverso la nostra più grande passione”. “Pazza musica”, brano dalle sfumature dance soul, crea un ponte capace di raccontare i due artisti ma parla anche al pubblico che trova nella musica oggi qualcosa di più di un semplice sottofondo della quotidianità.
Marco Mengoni: “Se l’Europa sembra più avanti su tanti temi, noi siamo indietro”
Rispetto al singolo “The damned of the earth”, Marco Mengoni ha affermato: “È un brano che ci ha messo molto tempo a nascere, frutto della lettura del libro ononimo di Frantz Fanon “I dannati della Terra”, il quale analizza lo sviluppo dei popoli coloniali e di quello che oggi viene definito il “Terzo mondo”. Il cantante ha voluto sottolineato che ci sono dentro moltissime riflessioni sulla società del presente e sulla storia vissuta: “Nel pezzo c’è anche una citazione di Nelson Mandela con parole che la sua fondazione ha autorizzato a usare. Non mi fa paura il fatto che possano esserci pensieri differenti dal mio. Mi spaventano però i passi indietro che la società potrebbe fare per la libertà femminile, sessuale e di ogni individuo”.
Marco non ha potuto non commentare l’indimenticabile ingresso all’Eurovision con la bandiera italiana e quella Rainbow: “L’ho portata su quel palco decidendolo poco prima, è un simbolo di inclusività verso le minoranze che compongono la nostra società, che se le metti poi insieme minoranze non sono affatto. Se l’Europa in genere sembra un po’ più avanti su tanti temi, noi siamo ancora un po’ indietro. Siamo liberi più di ieri ma non è abbastanza”.