Tiene banco il dossier migranti, Marco Minniti ha le idee chiare. L’ex ministro dell’Interno, oggi presidente della fondazione Med-Or, ha spiegato ai microfoni de La Stampa che puntare tutto sulla ridistribuzione in Europa è una strada particolarmente scivolosa: “Può anzi aumentare il livello di conflittualità tra i paesi europei. Occorre una strategia. Ma allora dobbiamo alzare lo sguardo e parlare innanzitutto di Ucraina”.



Secondo Marco Minniti l’invasione russa ha cambiato tutto, scatenando tre crisi globali: energetica, umanitaria ed alimentare. Tre crisi che secondo il dem si giocano nel Mediterraneo: “Il paradosso è che Putin sta perdendo sul piano militare e ora ricorre all’arma politica. Un’instabilità del Mediterraneo, creando problemi di approvvigionamento all’Europa, o spingendo masse all’emigrazione, è la sua arma contro l’Occidente. Sta scommettendo sulla nostra tenuta”.



L’ANALISI DI MARCO MINNITI

Non possiamo dare le chiavi delle nostre democrazie ai trafficanti di essere umani, il Minniti-pensiero. Per l’ex titolare del Viminale è necessario superare la Bossi-Fini e prevedere flussi consistenti di migrazione legale gestiti dalle reti consolari: “In cambio i Paesi di origine dovrebbero impegnarsi a riprendere immediatamente i loro migranti illegali. Uno scambio in cui vinciamo tutti, anche noi europei che siamo in piena recessione demografica”. Ma non è tutto. Per Marco Minniti è fondamentale elaborare una strategia di sviluppo per l’Africa: “Se abbiamo trasferito 6 miliardi alla Turchia, dobbiamo pensare ad almeno 3 miliardi per una prima annualità di aiuto all’Africa del Nord”. Denaro fondamentale per garantire crescita economica, stabilità e prosperità.

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