Il programma di Rai Uno, Uno Mattina Estate, ha chiuso la puntata di oggi con il classico focus sul giallo, parlando in particolare della morte di Marco Pantani, il fenomenale ciclista soprannominato il Pirata, il cui decesso è stato archiviato come overdose ma che per molti addetti ai lavori potrebbe essere invece un omicidio. “Questo è uno dei gialli più anomali della storia italiana, ho il sospetto che si possa parlare più di suicidio omicidio, l’abbiano spinto al suicidio, troppi punti di domanda, Bergamini? Si potrebbe essere una storia molto simile”, racconta l’avvocato Gassani negli studi di Uno Mattina Estate.
Nessuno ha raccolto le impronte digitali nella nota stanza d’albergo di Rimini dove è stato trovato Marco Pantani: “A volte si da per scontato una pista – dice la criminologa Anna Vagli – è un errore che spesso viene commesso. Ci sono state tante anomalie sulla scena del crimine, come ad esempio in terra vi fossero una tv e uno specchio che non erano rotti e ne scheggiati, come è possibile che sia stato Pantani a gettarli a terra? Lui aveva assunto un farmaco quel giorno che contrastava l’azione psicomotoria quindi non poteva aver fatto quel gesto”.
MARCO PANTANI, I 20MILA EURO SPARITI, LE CHIAMATE ALLA RECEPTION E…
C’è poi la storia dei 20mila euro: dove sono andati a finire? Si domanda l’avvocato Gassani un sospetto dal fatto che la stanza di Marco Pantani fosse stata messa a soqquadro: “Chi sapeva di quei soldi? E poi perché Pantani chiama i carabinieri dicendo che qualcuno lo stesse infastidendo. Quest’uomo muore e non si sa perché, mancano i soldi e non intervengono i carabinieri, perché? Lui li ha chiamati…”.
Marco Pantani avrebbe contattato due volte la reception dicendo di avvisare i carabinieri perché vi era qualcuno che lo stava infastidendo ma le forze dell’ordine non sono state avvisate: “Non è normale – dice Gassani – non ci sono i 20mila euro, non ci sono impronte digitali, forse è stato spostato il cadavere… Noi abbiamo tanti retroscena come il Giro d’Italia forse taroccato dalla Camorra, una cosa che ha distrutto la vita di Marco Pantani, ingiustamente accusato, è finito da un momento all’altro quest’uomo”. C’è infine un’ultima questione, quella delle ferite sul corpo di Marco Pantani non compatibili con la scena del crimine, ed inoltre la signora della stanza di fianco non sente urla: “Questo è un caso che potrebbe essere riaperto, stiamo parlando di un sospetto omicidio e non esiste la prescrizione, io mi auguro che una pista possa riaprire un varco perché tutto il mondo ne ha bisogno”.