Il recital su Marco Pantani dal titolo “Storia di un linciaggio” ha fatto infuriare la famiglia del ciclista. I genitori, invitati per la “prima” che si terrà il 23 maggio a Padova, non ci saranno. «Abbiamo preso atto di come si maltratti ancora nostro figlio», fanno sapere tramite gli avvocati Fiorenzo e Alberto Alessi che li assistono. Si tratta di un “reading” tratto anche da articoli e atti giudiziari relativi alle due indagini sulla morte di Pantani per overdose, il 14 febbraio 2004 al residence Le Rose di Rimini, una delle quali portò alla condanna di due pusher, mentre l’altra fu archiviata. Per mamma Tonina non ci sarebbe «riguardo e rispetto di un ragazzo da tempo morto e del lutto delle persone a lui vicine».
Eppure nel 2020 era cominciata una collaborazione col regista Emanuele Montagna, autore del testo col giornalista Andrea Vaioli. «Lei si aspettava una santificazione: che ci sarà, ma laica. Credo non abbia accettato il fatto che si dica che suo figlio fosse cocainomane», spiega il regista al Corriere della Sera. Ma precisa che si tratta di una parola che il recital metterà «in bocca a persone che erano contro di lui, alcuni magistrati e alcuni giornalisti». Dunque, per Montagna «il risentimento nasce da qui».
“ALCUNE FRASI SONO UNA DITATA NELL’OCCHIO”
L’avvocato Fiorenzo Alessi al Corriere della Sera spiega che con la mamma di Marco Pantani avevano suggerito, quindi non imposto, alcune modifiche al testo che riporta i virgolettati tratti dagli atti giudiziari. «Ragioni di opportunità lo sconsigliavano: dopo aver ricevuto documenti secretati dalla Commissione Antimafia, la Procura di Rimini ha avviato, nel novembre 2021, una nuova inchiesta sulla morte di Marco». C’è, infatti, una nuova indagine per omicidio in concorso a carico di ignoti. Per il legale l’inserimento di alcune frasi nel recital equivale, per l’indagine, «a una ditata nell’occhio. Ma non è censura, per carità: gli autori vadano pure avanti».
Sono sei, comunque, le voci narranti sul palcoscenico: Pantani, impersonato da Montagna, la bici, l’avvocato, la magistratura, l’informazione e la Federciclismo. Il recital rientra in una iniziativa, “L’avvocatura incontra la città“, avviata dall’Ordine di Padova il cui presidente auspica la presenza della famiglia di Marco Pantani alla prima e ai convegni successivi in cui «stigmatizzeremo l’uso malato del ricorso al processo mediatico, proprio il linciaggio che subì Marco».