Oggi, lunedì 13 gennaio 2020, Marco Pantani avrebbe compiuto 50 anni: il mondo del ciclismo ricorda con affetto il Pirata, uno dei corridori più forti della storia di questo sport. Ultimo atleta ad aver realizzato l’accoppiata Giro-Tour, lo scalatore di Cesena è morto il 14 febbraio del 2004 in circostanze ancora tutte da chiarire ed in prima linea per scoprire la verità sulla fine di Pantani ci sono Le Iene, che hanno dedicato numerosi servizi per capire quanto accaduto quella drammatica notte. Lo spacciatore Fabio Miradossa ha confermato che il Pirata «non è morto per la cocaina», confermando la tesi del programma di Italia 1. E proprio Le Iene hanno voluto mandare un messaggio in questa giornata di ricordo e di commozione: «Oggi il Pirata compirebbe 50 anni. Noi de Le Iene ci auguriamo, dopo le dichiarazioni dello spacciatore Fabio Miradossa in commissione Antimafia, che possa arrivargli un bellissimo regalo: la verità sulla sua morte».
MARCO PANTANI OGGI AVREBBE COMPIUTO 50 ANNI, IL MESSAGGIO DE LE IENE
Le Iene vorrebbero dunque che il regalo per Marco Pantani fosse la giustizia, uno dei messaggi più toccanti della giornata di oggi. Come del resto è commovente il ricordo di Daniel Oss ai microfoni de La Gazzetta dello Sport: «Ogni giorno che conosco qualcuno di nuovo per strada curioso di ciclismo, mi chiede di Marco. Durante almeno una corsa all’anno in stagione sento gridare dal pubblico ancor oggi: vai Pantani! Durante tante corse in stagione vedo un cartello, uno striscione, una scritta che ricorda Marco con nostalgia! Sono andato a trovarlo al cimitero di Cesenatico durante uno dei miei viaggi in bici… l’ho ringraziato!». L’atleta trentino ha poi aggiunto: «Il mio ricordo più chiaro di Marco è al Giro su una salita che sfreccia senza cappellino. In testa i goccioloni di sudore, e negli occhi la concentrazione di un ciclista al massimo sforzo che sta andando a vincere! Marco era una rockstar! Il Pirata era un genio! Marco è nato il mio stesso giorno! Marco mi viene in mente spesso! Marco era un capricorno! Marco quando vinceva io ero ‘piccolo’… non era il mio stereotipo ovvio. Lui magrolino scalatore, io alto grosso e passista… ma lo guardavo e quando rispetto per lui! Ha segnato un’era! Non lo scorderemo mai!».