Marco Paolini e l’incidente in cui morì Alessandra Lighezzolo

Il 17 luglio del 2018, l’attore e regista Marco Paolini fu coinvolto in un drammatico incidente stradale nel quale rimase uccisa una donna. Il sinistro, come rammenta Fanpage.it, si consumò sulla A4 e nel sinistro rimase coinvolta una donna di 53 anni, Alessandra Lighezzolo, morta dopo essere finita fuori strada. Per quell’incidente, nel maggio del 2019 Marco Paolini, imputato di omicidio stradale, fu condannato ad un anno di reclusione con pena sospesa e sospensione della patente di guida per il medesimo periodo, dopo aver patteggiato la pena.



A undici mesi di distanza dall’incidente mortale, Marco Paolini rilasciò una dolorosa intervista a Il Corriere della Sera, in cui per la prima volta il regista parlò del grande peso causato dalla morte della donna coinvolta nel sinistro. Al quotidiano Paolini aveva rivissuto i momenti dell’incidente, avvenuto dopo la fine di un suo spettacolo, andato bene se non fosse per via di una forte tosse secca per la quale aveva deciso di sottoporsi a delle visite mediche. Terminato lo spettacolo Paolini si diresse verso il Trentino per un seminario di due giorni, poi la ripartenza ed il ritorno a casa.



Il ricordo di momenti drammatici: Marco Paolini “tutto è cambiato”

La tosse non lasciò tregua a Marco Paolini neppure durante il viaggio. L’attore ha ricordato il forte traffico, l’attacco di tosse, poi lo spostamento sulla corsia di destra: “E di colpo mi sono visto addosso alla macchina di Alessandra Lighezzolo e Anna Tovo. Loro erano su una 500, io in station wagon. Un camion, in confronto. L’ho speronata. E l’ho vista volare sulla strada di sotto, sulla tangenziale. Dietro una siepe. Rovesciata”. Il ricordo di Paolini è drammatico. Il regista ha raccontato di essersi prontamente fermato e di aver dato l’allarme.



Al momento dell’incidente Marco Paolini non era al cellulare, tanto da aver subito consegnato il dispositivo alla stradale. “Ricordo il rumore del cozzo contro l’utilitaria. E ricordo di aver ammesso subito che era stata colpa mia. Che ero io il responsabile, io ad aver sbagliato”, ha aggiunto. Il fratto che lui a differenza delle due donne non si fosse fatto nulla lo riteneva spaventoso ed ingiusto al tempo stesso. In merito al patteggiamento ed alla condanna, infine, Paolini ha commentato: “Ho ammesso di avere torto, ho patteggiato. Ma sono sicuro che le vittime di questo incidente che ho provocato non saranno dello stesso avviso. Li capisco”. Ed ha ammesso la sua colpa: “negligenza”. “Niente è più come prima”, ha proseguito, “dentro non riesco a perdonarmi”, raccontando anche della fatica di tornare a fare il suo lavoro come un tempo.