Marco Paolini protagonista del Concerto del Primo Maggio
Ci sarà anche l’attore e regista Marco Paolini tra i protagonisti del Concerto del Primo Maggio in piazza San Giovanni a Roma. A lui sarà affidato uno dei momenti di riflessione nel corso della lunga giornata dedicata alla Festa dei Lavoratori. Di recente Marco Paolini è stato impegnato con il suo nuovo spettacolo dal titolo “Sani!”. Si tratta di una sorta di saluto usato dai suoi bisnonni e dai nonni al posto del comune “ciao”. Lo spettacolo però ha anche un sottotitolo: “Teatro fra parentesi”. Il motivo lo ha spiegato lo stesso Paolini in una intervista al quotidiano Corriere della Sera: “Perché questo non è un tempo normale e nemmeno il teatro che si fa lo è. In realtà, questa sottolineatura, è nata quando recitavamo davanti a una sala con il distanziamento, con le sedie vuote tra uno spettatore e l’altro. Ma ancora adesso noi attori ci esibiamo davanti a delle platee dove tutti sono velati. A me dà l’idea di recitare in un harem, e di conseguenza mi sento un eunuco”.
Nel suo nuovo spettacolo, Marco Paolini ha spiegato di aver preso in considerazione una serie di crisi, personali e collettive. “Le crisi possono essere occasioni di un cambiamento, ma a volte sono occasioni perse, perché non sempre è facile adeguarsi a certi cambiamenti”, ha spiegato. E proprio partendo da questa riflessione ha sviluppato il punto di partenza per parlare della grande crisi climatica che riguarda tutti noi.
La riflessione sulla crisi ambientale nel teatro di Marco Paolini
A proposito di crisi climatica, al Corriere della Sera Marco Paolini ha spiegato anche cosa pensa della giovane attivista Greta Thunberg svelando: “La rispetto, ma alla mia età, ho 66 anni, non ho bisogno del richiamo da parte del movimento Fridays for Future… non posso travestirmi da uno di loro, perché semmai io appartengo alla generazione che sta lasciando il pianeta in queste condizioni precarie a quelli che vengono dopo di noi, ai giovani”. Affrontando argomenti di tale portata, ha ammesso, riflette a voce alta dando al teatro un ruolo saliente: “ha una capacità di resistenza e di adattamento incredibili. È uno strumento che si evolve, senza impoverirsi mai, quindi, soprattutto in questi momenti storici, va utilizzato proprio per queste sue straordinarie potenzialità”, ha ammesso.
Riflettendo ancora su quello che abbiamo vissuto negli ultimi anni, infine, Marco Paolini è anche giunto alla consapevolezza che nulla più sarà come prima: “La crisi non si risolve mai tornando alle condizioni di partenza. La speranza è il cambiamento, e se è meglio di prima, è meglio per tutti”, ha chiosato.