E’ trascorso un anno dalla tragica morte di Libero De Rienzo, tra gli attori più amati della sua generazione. Oggi, venerdì 15 luglio, verrà ricordato a Roma, in piazza San Cosimato, con la proiezione del film “Santa Maradona” dell’associazione Piccolo America. “Io di Libero ne parlo al presente”, ha esordito il regista Marco Ponti: “Mi trovo a cercarlo, ogni giorno mi ferisce l’idea”.

Il cineasta ha ricordato che Libero De Rienzo era l’unica persona al mondo con il suo stesso umorismo, adesso ci sono cose che non sa più a chi dire. A consolarlo c’è il cinema, ha ammesso Marco Ponti: “Penso che sia il cinema anche un’enorme macchina per disinnescare la morte. Un’illusione e uno sberleffo. Il che non esclude il dolore, che anzi è un compagno. Stare dentro a quell’emozione è un dovere, lo fai perché è la cosa giusta da fare. Il che vuol dire abbracciare anche la propria fragilità e non avere paura di emozionarsi”.

MARCO PONTI, IL RICORDO DI LIBERO DE RIENZO

Marco Ponti ha ricordato di aver sentito Libero De Rienzo anche il giorno prima della sua morte. I due erano al lavoro per fare un seguito di “Santa Maradona”, film del 2001 e diventato un cult movie. Il regista ha evidenziato di non aver mai avuto l’ambizione di fare un’opera generazionale, infatti il successo prese tutti in contropiede: “Voleva essere l’istantanea di un momento locale, a livello geografico e umano. Lo avevo scritto senza avere alcuna frequentazione nel mondo cinematografico. Non avevo mai visto un set, solo una quantità imbarazzante di film. Anche cose che tra i cinefili non potevi neanche nominare. Per dire, l’ho dedicato a Bud Spencer e Terence Hill”. Marco Ponti ha poi ricordato come scelse Libero De Rienzo per il film: “L’avevo visto in una pubblicità seriale di un’automobile, mi aveva incuriosito”. L’attore arrivò al provino con l’aria scanzonata: “Io non ero pratico dei provini, lui inizia a dire le battute. Tempo 5 secondi e io dico: lo abbiamo trovato. Colpo di fulmine”.