Marco Rossi è l’italianissimo commissario tecnico della nazionale di calcio dell’Ungheria. Di recente la sua selezione si è qualificata per il campionato europeo di calcio che si giocherà la prossima estate, andando così ad aggiungersi al gruppo composto da CT italiani che hanno strappato il pass formato da Turchia (Montella); Belgio (Tedesco), Slovacchia (Calzona). Marco Rossi guida l’Ungheria dal 2018, ed ha centrato il traguardo per la seconda volta come ricorda oggi Il Giornale, che ha voluto fare una chiacchierata con lo stesso allenatore: «Stavolta ho potuto festeggiare con la squadra, nel 2020 ero a casa col covid», spiega. Una qualificazione che è giunta all’ultimo respiro, dopo un pareggio 2 a 2 contro la Bulgaria su autogol al 97esimo minuto: «Un pareggio un po’ rocambolesco, ma a dimostrazione che non abbiamo mai mollato. Guardate le statistiche della partita: abbiamo fatto 20 tiri, i bulgari 2 e mezzo, di cui uno su rigore che non c’era».
La partita è stata giocata a porte chiuse per alcune preoccupazioni verso i tifosi ungheresi: «Ed è un’altra delle cose sbagliate che si dicono quando si parla di Ungheria. La federcalcio bulgara aveva paura della contestazione dei suoi tifosi, non dei nostri. Hanno cambiato 3 volte la sede e alla fine anche l’orario, facendoci giocare alle 18 anziché alle 21». Ma nonostante l’ottimo score, per il commissario tecnico della nazionale ungherese non è ancora giunta la chiamata dall’Italia: «No, e penso che sia un discorso chiuso per sempre – spiega Marco Rossi – Da ambo le parti, però. Sarei visto da tutti come una scommessa, quindi alla mia età preferisco lavorare con chi guarda ai risultati ed è contento di me».
MARCO ROSSI: “UNGHERIA PER SEMPRE? GIOCHIAMO L’EUROPEO POI VEDIAMO”
Ungheria per sempre quindi? Chiede il collega de Il Giornale: «Ho il contratto fino al dicembre del 2025, alla fine delle qualificazioni mondiali. Prima però giochiamoci l’Europeo, viviamo fino in fondo quest’avventura che ci siamo conquistati con merito e passione. Poi vedremo». E dall’Arabia non è arrivato nulla? «Qualche offerta è già arrivata, l’estate scorsa. Non ho neanche voluta ascoltarla, perché poi rischi che ti giri la testa. In carriera non ho mai guadagnato grandi cifre, adesso però è giusto valutare tutto, anche per la mia famiglia. Vedremo dopo l’Europeo».
Sulla scelta di Spalletti come post-Mancini: «Si qualificherà anche l’Italia, ne sono sicuro. L’Italia è forte e lui è bravo, la scelta migliore per il dopo-Mancio. Meglio di lui poteva essere solo Ancelotti, ma non era disponibile. Spalletti ha esperienza e ha vinto, saprà riportare in alto l’Italia». Marco Rossi chiosa togliendosi qualche sassolino dalle scarpe: «Quello che non capisco è che ci sono quelli che falliscono e hanno sempre un’altra opportunità. Non parlo solo del vertice, anche di categorie inferiori: c’è qualcuno che ha sempre un posto anche senza risultati». Chissà a chi si riferisce…