Marco Tardelli invita i calciatori gay a fare coming out: il campione del Mondo di Spagna 1982, con gol in finale contro la Germania Ovest celebrato con un urlo che è diventato leggendario, centrocampista della Juventus per tanti anni e oggi commentatore televisivo dopo una carriera non troppo fortunata da allenatore (ma comunque vincente con l’Under 21), interviene su un tema che è particolarmente dibattuto negli ultimi giorni, cioè quello dell’omosessualità nel calcio. I giocatori gay devono fare coming out oppure no? A spingere Marco Tardelli a prendere posizione sono state le parole del giocatore belga Thomas Meunier, che dal ritiro della sua Nazionale per gli Europei 2020 – giocherà domenica negli ottavi contro il Portogallo e potrebbe incrociare l’Italia ai quarti – ha dichiarato: «Sconsiglio ai calciatori gay di uscire allo scoperto perché le persone sono stupide, la mentalità è ancora arretrata su questo argomento anche nei club. Conosco giocatori che si rifiuterebbero di giocare con altri che hanno fatto coming out. È spaventoso, per cui meglio che la situazione resti com’è per il bene della persona”.



MARCO TARDELLI INVITA AL COMING OUT I CALCIATORI GAY

Le parole dell’esterno del Borussia Dortmund possono essere un’esortazione alla cautela come già in passato da parte di altri come il tedesco Lahm, tuttavia Marco Tardelli la pensa in modo opposto ed esorta i calciatori gay a fare coming out, come ha voluto sottolineare a Vanity Fair, che lo ha interpellato sul tema: “Ritengo profondamente sbagliato ciò che ha detto Meunier, sono invece convinto che sia arrivato il momento di finirla con queste questioni che non riguardano l’aspetto sportivo. Ognuno deve essere libero di fare le sue scelte e di dirle senza timori”. Marco Tardelli ammette che “nei tanti anni che ho giocato al calcio non ho mai avuto sentore di qualche compagno o avversario gay, ma di certo per me non sarebbe stato un problema. Ovviamente, qualcuno ci sarà stato, ma sono cose personali che non devono in alcun modo influire sui rapporti all’interno di uno spogliatoio”. Marco Tardelli poi affonda il colpo, andando al cuore della questione: “Chi ritiene discriminante l’orientamento sessuale è uno stupido che non merita attenzione. Mi auguro che sempre più spesso calciatori gay trovino il coraggio di superare la triste barriera dell’ignoranza potendo esprimere i loro pensieri liberamente, su questo come su altri argomenti”.

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