Marco Tardelli è una figura quasi mitologica, iconica in Italia. Il suo urlo di sette secondi dopo il gol al Mondiale del 1982 a Madrid, durante la sfida fra Italia e Germania, è impresso nella mente degli italiani, indelebile: «Quell’urlo, quel gol, quella vittoria insomma, segnarono simbolicamente una rinascita dell’Italia – racconta oggi lo stesso Marco Tardelli ai microfoni del Corriere della Sera – alle spalle c’erano gli anni del terrorismo, i morti, gli scandali. Fu l’inizio di un riscatto. Lo sport, quello buono, serve anche a questo. Pensiamo a Coppi-Bartali, un’altra ripartenza dell’Italia». Il calcio è cambiato nel corso degli anni, ma resta una cosa indelebile con il passare dei campioni, delle ere, e delle squadre: «È l’unico lavoro in cui esiste solo il merito. Nessuna raccomandazione può inserirti in una squadra o farti giocare bene. O funzioni o non funzioni. Non c’ è altro. Poi ci sono i valori».
MARCO TARDELLI: “PER TROPPA GENTE IL CALCIO E’ UN REGOLAMENTO DI CONTI”
Ma Marco Tardelli sono anni che non frequenta gli stadi, tutta colpa della violenza e della rabbia sugli spalti: «Per troppa gente la vittoria di una squadra è un regolamento di conti con il collega di lavoro – precisa a riguardo – con il vicino di casa, è una specie di rivincita personale a tutto campo. E non va bene. Un esercizio utile sarebbe prendere i figli di certi energumeni e far vedere cosa fanno i padri in tribuna durante le partite. I padri si vergognerebbero e i figli capirebbero cosa non si deve fare…». Come dimenticarsi poi dei numerosi episodi di razzismo che negli ultimi anni, troppo spesso e volentieri, hanno invaso il rettangolo di gioco: «C’ è un solo modo: fermare il gioco, la squadra tutta seduta per terra, e arrivederci. Non ci sono soldi che tengano, non c’è business. Mi ricorderò per tutta la vita un metodo inglese. Ero in tribuna per una partita, fumavo il sigaro. Si avvicinò, in silenzio e garbatamente, un tipo tutto vestito di giallo con in mano un cartello ben visibile: “Don’t smoke”. Non mi sono mai vergognato tanto. Smisi subito». Si parla anche di donne nell’intervista con il quotidiano di via Solferino; famoso a riguardo il suo flirt con Moana Pozzi: «Non rinnego niente – dice – ma non mi sembra più il caso di parlarne. È passato tantissimo tempo e poi lei non c’ è più». Marco Tardelli da qualche anno fa coppia fissa con Myrta Merlino, noto personaggio della tv La7, una donna che l’ex calciatore definisce l’amore della sua vita: «È stata a lungo un’ amica. Poi, quattro anni fa, tutto è cambiato. È l’ amore della mia vita: un legame molto profondo. Mai avuto un rapporto così maturo e consapevole. Myrta è una donna solida: mi ha aiutato a crescere. Detto alla mia età può far ridere, anche perché io sono più grande di lei, ma è così. Spero di aver fatto lo stesso con Myrta».