Marco Travaglio ospite a Otto e mezzo di Lilli Gruber parla del MES e della contrarietà espressa da Conte, Misiani e Gualtieri. Il giornalista de Il Fatto Quotidiano interviene per commentare il no di Di Maio sul Mes, il fondo salva stati che è stato oggetto di tensione anche tra Matteo Salvini, Giorgia Meloni e il premier Giuseppe Conte. “Io ho ascoltato, essendo anche io un giornalista che non viene dall’economia, leggo molto, imparo molto e leggo anche molte cose contraddittorie circa il Mes esattamente come le leggiamo sul Coronavirus, però stiamo ai fatti” – precisa Travaglio che prosegue il suo intervento dicendo – “il Presidente del Consiglio ha detto a noi non interessa il Mes, altri paesi, anche i nostri alleati in questa battaglia per gli eurobond hanno delle loro condizioni che gli fanno ritenere che invece vorrebbero usare questo Mes senza condizionabilità per la spesa sanitaria. Un esempio è la Spagna che ha un debito molto più basso del nostro e quindi rischia meno nel caso in cui, venissero messe ex post delle condizionalità dopo l’uso di quelle risorse, però il nostro Governo non è solo Conte”. Travaglio prosegue sottolineando: “il nostro Governo ha un ministro del Pd che è Gualtieri che è quello che ha condotto personalmente la trattativa e un vice ministro all’Economia MIsiani, che è anche lui del Pd, che hanno detto che l’Italia non vuole usare il Mes. Quindi da un lato c’è il Governo che è sulla stessa posizione del Presidente del Consiglio e che da quello che leggiamo vede concordi Conte, Misiani, Gualtieri del Pd e i ministri dei 5 Stelle, cioè praticamente tutti”.
Marco Travaglio: “il MES potrebbe essere un rischio”
Se da un lato Conte, Misiani e Gualtieri sono contrari al MES, il fondo salva stati a cui ricorrere per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, Marco Travaglio precisa che ci sono alcuni esponenti del Partito Democratico che non escludono la possibilità di utilizzarlo. “Alcuni esponenti del Partito Democratico che non fanno parte del Governo, ma sono importanti: uno è il Segretario Zingaretti e l’altro è il capogruppo Del Rio che hanno detto ‘noi quasi quasi lo useremmo questo Mes perchè è senza condizioni'”, ma il giornalista fa un’attenta riflessione “è possibile che questi soldi che adesso ci vengono presentati come un regalo a disposizione di chi lo prende come il fazzoletto nel famoso gioco, in realtà non sono gratis nel senso che dopo che uno ha avuto accesso a quei fondi e se li è presi, gli Stati a maggioranza non si è ancora capito bene se al 60% oppure all’80% dell’Unione Europea possono mettere delle condizionalità dopo ex post. Se le cose stessero così bisognerebbe stare molto attenti ad utilizzarlo”. Il giornalista de Il Fatto Quotidiano poi si sofferma: “abbiamo visto il Mes nascere quando probabilmente chi l’ha fatto nascere, cioè il Governo Berlusconi e Monti non si rendevano conto della corda a cui ci si andava a impiccare, però poi il caso Grecia ci ha fatto capire a quale corda ci si sarebbe potuto impiccare utilizzando certi meccanismi”. Sul finale il giornalista parla dei possibili rischi del MES: “se quella corda è nascosta da qualche parte, ma sono pronti a ritirarla fuori una volta che noi abbiamo avuto accesso a quei fondi che oggi sembrano gratis allora massima cautela perché il gioco forse non vale la candela, visto che tra l’altro si sta parlando di manovre non solo per l’Italia di alcune centinaia di miliardi. Forse quei 37 miliardi forse è meglio lasciarli lì dove stanno, ma ripeto ci metto sempre il forse perchè leggo cose molte contraddittorie, ma il fatto che Conte, Misiani e Gualtieri dicano non usiamoli mi fa pensare che questo rischio ci sia”.