Marco Van Basten sarà uno dei campioni raccontati nella puntata di questa settimana di ‘Quelli della Luna’, la trasmissione condotta da Giampiero Mughini su Rete 4 nella quale vengono raccontate storie di personaggi straordinari del mondo dello sport. E il ‘Cigno di Utrecht’ risponde sicuramente a questo identikit, considerato dagli appassionati di calcio come uno degli attaccanti più forti di tutti i tempi, nonostante la sua carriera si sia interrotta prematuramente a causa di un infortunio. A metà degli anni Ottanta Marco Van Basten si è imposto come un potenziale crack della sua generazione. La stagione 1986/87 è stata quella della sua consacrazione, a 23 anni non ancora compiuti conquista la Coppa delle Coppe con la maglia dell’Ajax ma è formalmente già un calciatore del Milan, che l’ha soffiato alla Fiorentina riuscendo a superare l’offerta dei viola, che hanno tentennato perché il calciatore ha già problemi alle caviglie. Problemi che si manifesteranno pesantemente nella sua prima stagione al Milan, salta 6 mesi a causa di un infortunio ma rientra per la fine della stagione e la conquista dello Scudetto.



ARRIGO SACCHI E VAN BASTEN LA ROTTURA: ‘O ME O LUI’

Rientro provvidenziale, visto che nel 1988 fa parte della spedizione olandese agli Europei in Germania. Eterni ‘perdenti’ della scena internazionale, gli orange conquistano il primo alloro della loro storia proprio grazie a un gol di Van Basten all’Urss che viene ancora ricordato come uno dei più belli della storia del calcio. E’ l’inizio di un’ascesa breve ma vertiginosa. Dal 1988 al 1991 fa parte dell’epopea del Milan di Sacchi e conquista due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali, conquistando il Pallone d’Oro nel 1988 e nel 1989. Nel 1990 però arriva la delusione del Mondiale italiano, in cui l’Olanda in cui gioca con i compagni rossoneri Gullit e Rijkaard non riesce ad esprimere il suo potenziale ed esce malamente agli ottavi di finale contro la Germania Ovest. Nella stagione 1990/91, la rottura con Arrigo Sacchi e i suoi schemi manichei e i suoi metodi di allenamento maniacali. E’ l’ora del famoso ‘o me o lui’, al quale la dirigenza rossonera risponderà tenendo Van Basten e aprendo un nuovo ciclo con Fabio Capello in panchina.



MARCO VAN BASTEN: L’INFORTUNIO ALLA CAVIGLIA PONE LA FINE DELLA CARRIERA

Il feeling di Van Basten con il nuovo tecnico è immediato e arriva un’altra stagione straordinaria, la conquista di un nuovo Scudetto e nel 1992 di un altro Pallone d’Oro, anche se in Svezia a fine stagione l’Olanda manca il bis Europeo perdendo ai rigori la semifinale con la Danimarca. Ma nella stagione 1992/93 la caviglia inizia a tradire definitivamente il campione, che stabilisce nuovi record come i 4 gol realizzati in Coppa dei Campioni contro il Goteborg. Scende in campo nella finale persa contro il Marsiglia ma è il fantasma di sé stesso: serve una quarta operazione alle caviglie che segna la fine definitiva della sua carriera, non riuscirà più a tornare in campo nonostante un tentativo di recupero in extremis per i Mondiali del 1994. Nella sua carriera d’allenatore Van Basten guiderà l’Olanda ai Mondiali del 2006 da CT, ma non raggiungerà le vette straordinarie ottenute da calciatore, mettendo in mostra doti di attaccante capace di coniugare eleganza, potenza e straordinaria precisione come nessun altro nella storia del football.

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