I genitori di Marco Vannini, il ragazzo morto quattro anni in circostanze misteriose, di cui se ne stanno occupando da tempo numerose trasmissioni televisive, sono stati ospiti quest’oggi presso “Chi l’ha Visto?”, su Rai Tre. «Io e Valerio continueremo sempre a lottare per nostro figlio – le parole della mamma – e vedere tanta gente che a distanza di anni non dimentica il nostro Marco fa sempre piacere». Recentemente la signora Vannini si è recata nei pressi della casa dove Marco è stato ferito in maniera misteriosa, e dove il sindaco ha apposto una targa in onore proprio del ventenne deceduto: «E’ stata proprio una toccata e fuga – ha specificato la madre della vittima – io non riesco a passare davanti a quell’edificio che chiamo “la casa degli orrori”». Simile le parole del padre di Marco: «Siamo contenti che ci sia tanta gente che ci sta vicino, ci da la forza per andare avanti e ci da conforto. Stiamo sopravvivendo da quel brutto giorno di 4 anni fa, e come se fossimo stati uccisi anche noi: qualcuno parla di ergastolo, ed è proprio così, è un ergastolo della sofferenza». La madre racconta che per sentire al presenza del figlio defunto gli manda dei messaggi su Whatsapp, visto che il numero è ancora attivo: «Mi fa piacere – spiega – perché anche i suoi amici continuano a scrivergli, è come se Marco fosse ancora vivo». Il padre, invece, preferisce andare in moto: «Quando metto il casco e sento il vento, è come se Marco fosse dietro di me». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
OMICIDIO MARCO VANNINI: IL COMMENTO DELLA MAMMA
Sono passati quattro anni dalla morte di Marco Vannini, che sognava anche di festeggiare i 25 anni di matrimonio dei suoi genitori. Loro si sono scambiati le fedi, ma il figlio purtroppo non era con loro. «Lui voleva esserci, sognava di venire in crociera per noi. Ora devo continuare a lottare per dargli giustizia. Quando sarà fatta potrò dedicarmi a mio marito. Ora devo essere forte e combattiva», ha dichiarato mamma Marina ai microfoni de La Vita in Diretta. Il papà continua a sentirsi vuoto senza Marco: «Siamo in sopravvivenza». Poi si è lasciato andare ad un desiderio: «Se potessi parlargli gli direi di guardarmi nel cuore, capirebbe tutto da solo». Infine, ha raccontato di aver scoperto nuovi lati del figlio dal racconto dei suoi amici: «Gli amici ci hanno rivelato tanti aspetti di lui che ci confermano la bellissima persona che era». (agg. di Silvana Palazzo)
MARCO VANNINI, 4 ANNI DOPO L’OMICIDIO
Sono passati quattro anni dalla morte di Marco Vannini, ma la famiglia continua a chiedere che si sappia la verità. Il giovane di Cerveteri è stato ucciso a casa della fidanzata Martina Ciontoli in circostanze che ancora non riescono ad essere del tutto chiare, nonostante ci siano stati due gradi di giudizio e una condanna per omicidio colposo ad appena 5 anni per Antonio Ciontoli, accusato di aver sparato. Venerdì scorso in piazza Risorgimento a Cerveteri è apparso un telo bianco con al fianco uno striscione con la scritta “Giustizia per Marco Vannini”. Il sindaco Alessio Pascucci lo ha definito «un piccolo gesto per manifestare, a nome di tutta la città di Cerveteri, la nostra vicinanza e sostegno alla famiglia e ai cari di Marco Vannini». Ma la sua storia ha colpito tutta l’Italia. In molti, dunque, hanno espresso vicinanza e affetto a mamma Marina e papà Valerio. «Persone meravigliose che stanno lottando, ogni giorno, per ottenere giustizia per il loro, e oramai anche nostro, amato Marco», ha aggiunto il sindaco di Cerveteri.
MARCO VANNINI, PARLA DAVIDE VANNICOLA: “ORA HO PAURA”
Ma la battaglia dei genitori di Marco Vannini non è ancora finita. A quattro anni dalla morte del giovane, continuano con determinazione a chiedere verità e giustizia. Cosa è successo davvero quella sera del 17 maggio 2015 nella casa dei Ciontoli? Chi ha sparato? E perché i soccorsi vennero chiamati ore dopo? Sono ancora tante le domande che non trovano risposta. Le dinamiche che hanno portato alla morte di Marco Vannini non sono state ancora accertate, sebbene un primo grado di giudizio abbia condannato Antonio Ciontoli, padre della fidanzata di Marco, a 14 anni per omicidio volontario. L’appello ha poi ridotto la pena a 5 anni per omicidio colposo. E solo qualche giorno fa è stato depositato il ricorso di tutta la famiglia Ciontoli in Cassazione. Intanto Davide Vannicola, che a Le Iene ha fornito importanti rivelazioni sul caso, al settimanale Giallo ha confessato i suoi timori: «Temo per l’incolumità mia e soprattutto per quella della mia famiglia. Qui, in questa storia, ci sono poteri forti che faranno di tutto per screditarmi. Io posso confermare che ho detto tutta la verità».