La fidanzata di Federico Ciontoli è stata ascoltata nuovamente dai pm per l’omicidio di Marco Vannini. Dopo due processi, che non sono stati sufficienti a fare luce sulla morte del 20enne a Ladispoli, Viola Giorgini è finita nuovamente sotto torchio. Alla Procura di Civitavecchia sono state avviate nuove indagini, quindi è stata ascoltata di nuovo la compagna del fratello della fidanzata della vittima. L’inchiesta bis è partita dopo le dichiarazioni di un commerciante a “Le Iene”, a cui aveva raccontato di aver ricevuto delle confidenze da parte di Roberto Izzo, ex comandante dei carabinieri di Ladispoli. Gli avrebbe detto che a sparare non era stato il sottufficiale della Marina Militare Antonio Ciontoli, ma il figlio Federico. La testimonianza del pellettiere Marco Vannicola è ritenuta attendibile dagli inquirenti, che quindi indagano sul luogotenente, che però respinge ogni accusa. Intanto i reati ipotizzati sono quelli di favoreggiamento e falsa testimonianza. Gli inquirenti hanno quindi cominciato ad ascoltare una serie di testimoni: militari dell’Arma, persone vicine a Izzo, la compagna di Vannicola e la fidanzata di Federico Ciontoli.
MARCO VANNINI, FIDANZATA FEDERICO CIONTOLI DAI PM
Viola Giorgini si trovava a casa dei Ciontoli la tragica notte del 17 maggio 2015. Come riportato da Repubblica, la ragazza è stata ascoltata dal procuratore capo Andrea Vardaro e dal sostituto Roberto Savelli. In primo grado per Viola Giorgini, che era stata accusata di omissione di soccorso, era stata chiesta la condanna a tre anni di reclusione. La ragazza, dopo essere stata interrogata, in una conversazione intercettata in caserma, aveva detto al fidanzato: «T’ho parato il culo». Ma già in primo grado Viola Giorgini è stata assolta. Ora però sono scattate nuove indagini. Marco Vannicola ha infatti riferito agli inquirenti che l’ex comandante dei carabinieri Roberto Izzo gli avrebbe detto: «Ti ricordi di Ciontoli? La sera stessa che Marco Vannini è morto Ciontoli mi chiamò dicendomi: Robè, c’è mio genero nella vasca da bagno con un colpo di pistola, mi devi aiutare». E il luogotenente avrebbe consigliato Ciontoli di prendersi lui la colpa per coprire il figlio. Da qui è partita l’inchiesta bis, quella che potrebbe fare giustizia una volta per tutte sulla morte di Marco Vannini.