Questa sera a “Chi l’ha visto” si torna a parlare del caso Marco Vannini, a soli due giorni dalla attesissima sentenza della Cassazione in merito all’omicidio: i giudici dovranno stabilire se il delitto sia volontario o colposo e da questo ovviamente dipenderanno le pene inflitte alla famiglia Ciontoli. Il dramma avvenuto la notte del 17 maggio 2015 nella villetta di Ladispoli si avvicina alle ultime, probabili, battute finali. La famiglia del giovane bagnino ucciso in quella maledetta vasca da bagno nella casa della fidanzata Martina, chiede da tempo assoluta giustizia e verità su quanto successo all’amato figlio e dopo le prime due contestate sentenze nei due processi passati si appresta ad attendere l’esito del terzo e ultimo grado di giudizio: nello speciale “Chi l’ha visto” di questa sera si ripercorrono sia le tappe principali del processo e sia i nuovi audio choc in mano alla trasmissione di Rai3. Nella puntata pomeridiana è stata anticipata una parte delle intercettazioni su Viola Giorgini – fidanzata di Federico Ciontoli, anche lei in casa a Ladispoli la sera della tragedia, assolta in primo e secondo grado ed esclusa dal ricorso in Cassazione – che ad una amica racconterebbe come Antonio Ciontoli fosse entrato in bagno con le pistole.
VENERDÌ SENTENZA CASSAZIONE SU OMICIDIO VANNINI
In quella stessa telefonata la ragazza racconta di come Marco Vannini avesse chiesto di poterle vedere, ma resta il dubbio forte su come sia stato possibile che il Ciontoli abbia permesso al ragazzo di toccarle dato che era normalmente molto cauto nel maneggiarle lui stesso. In un’altra intercettazione di 5 giorni dopo, la Giorgini afferma di aver visto Marco a terra e non nella vasca dopo gli spari che hanno tragicamente posto fine alla vita del bagnino di Ladispoli. Il mistero su cosa avvenne quella maledetta notte dentro la villetta resta ancora un “mistero” pur dopo due sentenze passate in giudicato: ad oggi, di certo c’è che a sparare è il sottufficiale della Marina militare Ciontoli con la pistola di servizio e che in bagno ci sono anche i due figli Martina e Federico. Nel processo in ricorso alla Cassazione, il procuratore generale della Capitale Vincenzo Saveriano è pronto a chiedere di annullare la sentenza d’appello, «ritenendo corretta la sussistenza del reato di omicidio volontario» spiega il Corriere della Sera. Di contro la difesa punta invece a insistere sulla linea dell’omicidio colposo e sulla riduzione di pena per Antonio Ciontoli oltre alla piena assoluzione degli altri imputati (Martina Ciontoli, il fratello Federico e la madre Maria Pezzillo, già condannati a 3 anni per omicidio colposo). Il pensiero raccolto negli scorsi giorni dalla mamma Vannini riassume forse alla perfezione l’animo con cui la famiglia si avvicina a questo forse “ultimo atto”: «Sono quattro anni e due mesi che io non vivo più e so che questa pena non finirà mai. Io e mio marito non vedremo più Marco entrare dalla porta di casa».
Nella prossima puntata:
Il caso Vannini in Cassazione, fu omicidio volontario o colposo?
Mercoledì 5 febbraio alle 21:20 su #Rai3#chilhavisto → https://t.co/WvWpJVhsbx pic.twitter.com/GVpBf6FsP8
— Chi l’ha visto? (@chilhavistorai3) February 4, 2020