Il ricorso in Cassazione avanzato dalla difesa dei Ciontoli è stato commentato ieri dai genitori di Marco Vannini e dell’avvocato Gnazi, il loro difensore, a Chi l’ha visto. L’attenzione si è soffermata in particolare sull’atteggiamento di Martina Ciontoli presso la caserma dei Carabinieri poche ore dopo la morte di Marco. La ragazza sembra tutt’altro che affranta o “delirante”, come spiegato dalla sua difesa, ma anzi spesso ride insieme al fratello Federico e sembra essere insofferente all’idea che “tutti” avevano già appreso la notizia della morte del giovane. “Questa è la cara Martina”, ha commentato la mamma del ragazza ucciso. “In quella casa hanno sparato a Marco, tutti hanno sentito il colpo di arma da fuoco, nessuno lo ha salvato, quindi tutti e cinque sono colpevoli”, ha commentato la mamma al programma di Raitre. “Spero che Marco abbia giustizia, perchè se la merita”, ha detto ancora la madre alla vigilia del quarto triste anniversario della morte del figlio. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



IL CASO A CHI L’HA VISTO

L’omicidio di Marco Vannini sarà nuovamente al centro della nuova puntata di Chi l’ha visto, in onda questa sera su Raitre. In studio i familiari del 20enne ucciso nella casa di Ladispoli dei Ciontoli, famiglia dell’allora fidanzata Martina. Anche Antonio Ciontoli ha chiesto il ricorso in Cassazione ma questa non è l’unica novità relativa al caso. Recentemente anche un’altra trasmissione si è occupata dell’omicidio Vannini raccogliendo l’intervista inedita a Davide Vannicola, amico dell’ex comandante dei carabinieri di Ladispoli, Roberto Izzo. A detta dell’uomo, proprio Izzo gli avrebbe confidato in lacrime di aver ricevuto una telefonata (mai messa agli atti) da Antonio Ciontoli dopo il ferimento di Marco poi rivelatosi mortale, ancor prima che venissero allertati i soccorsi. Secondo il super testimone, Ciontoli avrebbe fatto capire a Izzo che sarebbe stato un suo familiare a sparare al 20enne e in quel frangente gli avrebbe chiesto aiuto. Dichiarazioni tuttavia smentite da Izzo che ha invece chiosato: “E’ tutto agli atti e non c’è altro. Io ho già detto tutto quello che so”. Per Vannicola invece, fu Izzo a raccontargli di aver saputo da Ciontoli che l’autore dello sparo sarebbe il figlio Federico. Non solo: Izzo, l’allora comandante avrebbe consigliato a Ciontoli padre di assumersi lui la responsabilità di tutto per evitare guai decisamente più seri al figlio.



OMICIDIO MARCO VANNINI, SVOLTA VICINA?

Dopo il recente colpo di scena, potrebbe presto esserci una svolta nel caso di Marco Vannini in quanto il super testimone potrebbe essere sentito in procura. E’ quanto emerso da una recente indiscrezione raccolta da il quotidiano Il Messaggero che riferisce: “il procuratore di Civitavecchia Andrea Vardaro avrebbe fatto capire di essere pronto a sentire l’amico dell’ex comandante Izzo sulle clamorose dichiarazioni rilasciate a Giulio Golia”. Adesso, il dubbio che a sparare non sia stato Antonio Ciontoli diventa sempre più grande e Davide Vannicola potrebbe essere sentito nelle prossime ore in Procura come testimone informato dei fatti. Ma perchè Izzo avrebbe aiutato Ciontoli? E’ stato sempre Vannicola a spiegare il possibile movente: Roberto Izzo avrebbe detto a Davide di avere un rapporto speciale con Antonio spiegando all’amico Vannicola: “Ho conosciuto una persona che quando andrò in pensione mi cambierà la vita. Entrerò finalmente in un corpo che ho sempre amato: i servizi segreti”. Ora questo potrebbe dirlo direttamente al procuratore Vardaro.

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