La vittoria in Olanda di Wilders dovrebbe portare Giorgia Meloni ad alcune considerazioni. Questo il parere di Marco Zanni ai microfoni del Foglio. L’europarlamentare della Lega ha spiegato infatti che la lezione olandese rilancia la necessità di lavorare a una coalizione europea tutta a destra. Un esito sorprendente, ma che potrebbe tracciare un solco da qui alle europee in programma nel 2024. Secondo Zanni, il trionfo di Wilders affonda le radici su due motivi principali: il primo alla scelta della sinistra di candidare Timmermans, il secondo gli sviluppi in Medio Oriente, soprattutto i loro effetti sulle strade europee.



“Le proteste pro Palestina, le tensioni nelle piazze olandesi, le bandiere di Hamas”, l’analisi di Zanni: “Tutto questo ha fatto uscire i moderati dal loro torpore e li ha spinti a scegliere di votare un partito identitario che è stato tra i primi a sollevare il tema del pericolo dell’islamizzazione in Europa”.



Marco Zanni “Non mi candiderò in Francia”

Tra Lega e il partito di Wilders non mancano le criticità , ma nonostante ciò i complimenti di Salvini non sono venuti meno. Appartiene tutto al passato, ha rassicurato Zanni, ribadendo la solida amicizia tra leader in campo da molto tempo: “E’ chiaro che con questi numeri dobbiamo pensare a lavorare e a migliorare la struttura del gruppo e la cooperazione”.

Zanni ha poi smentito le voci che lo vorrebbero candidato in Francia nelle liste del partito di Marine Le Pen, che a differenza del Carroccio – al momento attorno al 10 per cento secondo gli ultimi sondaggi politici disponibili – ha molti posti da riempire: “Solo voci, non avrebbe senso candidare in Francia un cittadino italiano, non è nel nostro stile ma in quello di altri”.