“La parte della direttiva Case Green è uno dei provvedimenti che fa parte del Green Deal e uno degli aspetti più critici soprattutto per l’Italia, laddove abbiamo un’altissima percentuale di proprietari di case”, così l’europarlamentare della Lega Marco Zanni ai microfoni di Rai Radio 1. Riflettori accesi sulle possibili novità negative dell’accordo: “C’è questa doppia tematica da valutare. Per come è stata impostata dalla Commissione Ue e per come stanno andando i negoziati, la direttiva è molto problematica perché di fatto replica quell’approccio al Green Deal che noi abbiamo sempre criticato fin dall’inizio, cioè una transizione verde fatta per i ricchi. Se tu avrai i soldi, sei tranquillo e potrai stare nei tempi. Se invece non sei nelle disponibilità per fare questi interventi, il tuo risparmio – e la tua casa, il valore in cui avevi investito – crollerà drammaticamente. Questo è ciò che ci sta dicendo già oggi il mercato, che viaggia a una velocità molto maggiore rispetto alla politica. Oggi vendere o affittare una casa in classe energetica bassa rappresenta già un problema. E i rischi sono molteplici”.



Il punto di Marco Zanni

“Gli obiettivi e l’approccio della Commissione europea sulla transizione verde sono irraggiungibili, non verranno raggiunti”, ha precisato Zanni nel suo dialogo con Foa: “Questo oggi non ve lo dicono, iniziano a sorgere insomma un po’ di punti di domanda. Tra qualche mese, tra qualche anno arriveranno a dirci anche loro che quegli obiettivi purtroppo non sono raggiungibili perché non abbiamo i soldi per fare gli investimenti, perché ci sono investimenti complessi da fare, perché non abbiamo la tecnologia, perché non controlliamo le materie critiche per questa Perché ci sono anche dei temi ambientali di fronte alle tecnologie nuove che ci propone la Commissione. Quindi non è vero che l’auto elettrica è a impatto zero. Guardando a tutto il ciclo, quindi dalla materia prima allo smaltimento, ci sono dei problemi. Questa è la mia convinzione, quello che stiamo vedendo mese dopo mese in questo dibattito. E sempre più persone si pongono un punto di domanda”. Zanni si è soffermato sul mondo delle automobili, in particolare del segmento tedesco: “Pensate ai grandi produttori di auto tedesche che nel 2018-2019 sono stati grandi sostenitori di questa transizione elettrica. Oggi, di fronte a mille problematiche, anche causate da aspetti geopolitici che non ci potevamo aspettare cambiati, però dicono attenzione, fermiamoci un attimo perché qui stiamo andando dritti contro un muro. Quindi questo è lo scenario. Secondo me il più grande errore fatto nell’approccio a questa internalizzazione verde da parte della Commissione europea è stato quello di abbandonare il principio della neutralità tecnologica, cioè puntare le nostre fiche di fatto su un’unica tecnologia che ha ancora grandi limiti, quindi l’elettrico ha ancora grandi limiti e che non sia un Non siamo sicuri sia la migliore, sia da un punto di vista tecnologico, sia da un punto di vista ambientale. Questo è stato un grande errore, a mio avviso, fatto nell’approccio”.

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