La temperatura del mare in tutto il mondo sta pericolosamente aumentando, raggiungendo picchi mai visti prima d’ora e che rappresentano un’importante minaccia per la biodiversità marina e per gli habitat delle forme di vita acquatiche. A dirlo è l’ultimo rapporto redatto dall’Agenzia europea per l’osservazione della Terra, nota anche come Copernicus, che traccia un disegno complesso e rischioso per gli oceani terrestri.



Le temperature medie della superficie del mare, riferisce il rapporto di Copernicus, hanno raggiunto attorno ad aprile picchi di 21,1 gradi centigradi, rispetto al massimale storico di 21 gradi che si registrò nel 2016. Tra giugno e agosto, inoltre, ci sono state diverse “intense ondate di calore” in ognuno degli oceani terrestri, ad eccezione di quello Meridionale, con frequenza maggiore che negli scorsi anni. Insomma, in altre parole il mare sta reagendo all’inquinamento aumentando le sue temperature a picchi mai raggiunti prima d’ora, con effetti estremamente dannosi per la vita marina che, inevitabilmente, causeranno anche conseguenze a cascata sul settore ittico.



Le conseguenze dell’aumento della temperatura del mare

Il rapporto di Copernicus oltre a riportare i dati sull’aumento della temperatura del mare, ha anche evidenziato i potenziali rischi per la vita acquatica. Le ondate di calore minacciano in generale la maggior parte delle specie marine, come pesci, uccelli e coralli, portando ad uno sbiancamento di questi ultimi e ad una modifica negli habitat marini. Le conseguenze di tutto questo finiscono per ripercuotersi sulla catena alimentare lungo tutti i suoi livelli.

Secondo le indagini condotte da Copernicus, a causa dell’aumento della temperatura del mare, dal 1998 al 2018 la concentrazione di fitoplancton nell’Oceano Atlantico è diminuita del 50/60%, portando alla morte di numerosi pesci più piccoli, fondamentali nell’alimentazione di specie come il merluzzo. “Ciò che è chiaro è che ogni aumento del riscaldamento globale influenzerà gli estremi climatici, anche nell’oceano”, ha spiegato Karina Von Schuckmann, presidente del rapporto Copernicus sullo stato del mare. “È necessario mitigare il fenomeno riducendo le emissioni“, ha concluso l’esperta, “per riportare la Terra al suo equilibrio energetico”.