Un piccolo comune nel Veneto vive da qualche tempo una strana e surreale vicenda legata al custode del cimitero della cittadina: siamo a Marghera dove l’80enne Silvano Spagnol, da 40 anni residente in Via delle Querce 29 ovvero all’interno del cimitero cittadino, è stato sfrattato dopo anni di lavoro e servizio prestato all’interno del camposanto. A dirla tutta, la vera custode del cimitero di Marghera era sua moglie, scomparsa dal 2010 ma responsabile dei lavori di manutenzione interni al camposanto addirittura dal 1955: ora però il Comune ha chiesto ufficialmente a Silvano di trovarsi un’altra residenza dato che dovrà libera il suo alloggio che risulta di proprietà dell’amministrazione comunale. Come sostiene l’Adico – Associazione Difesa dei Consumatori – «Un colpo durissimo per il pensionato il quale, è giusto dirlo, continua a svolgere di fatto il lavoro di custode anche se come volontario». Secondo l’ufficio Patrimonio di Marghera, l’uomo avrebbe già dovuto andarsene da quella residenza ma infatti si è rivolto all’Adico nel sostenerlo nella causa di ricorso nei confronti del Comune.



CAOS A MARGHERA PER IL CUSTODE SFRATTATO

«Il nostro socio si è rivolto a noi disperato. Da circa 40 anni vive in quell’appartamento dove si è trasferito a suo tempo essendo diventato il compagno della custode che aveva perso il marito. La donna è morta nel 2010 e lui, che ha lavorato anche 21 anni all’estero, è rimasto nell’immobile. Figuriamoci come si è sentito quando a febbraio ha ricevuto la comunicazione di sfratto. A ottanta anni non è facile dover lasciare la propria casa, cercare un nuovo alloggio e traslocare. L’amministrazione dice che quell’immobile deve essere ricondotto a una finalità pubblica. Ma è davvero una cosa così urgente da costringere una persona anziana a lasciare una casa nella quale vive da decenni?», commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico, in riferimento all’incredibile storia di Silvano Spagnol. «Ho fatto il custode gratuitamente da quando è morta mia moglie, non capisco perché debbano cacciarmi da un posto dove ho vissuto da 40 anni e dove mia moglie vi era residente legalmente»: non solo, Silvano in onda ora a Pomeriggio 5 ha chiesto più volte al Comune di poter pagare l’affitto ma gli uffici gli hanno risposto che quell’appartamento è abusivo e per questo cava liberato il prima possibile. «Stiamo studiando la situazione – conclude Garofolini – in ogni caso contesteremo intanto al Comune il diritto di fatto acquisito dal nostro socio dopo 40 anni di vita all’interno dell’appartamento. E sottolineeremo come il pensionato abbia più volte chiesto di corrispondere un affitto, offerta mai accolta perché l’immobile non risulta accatastato. Naturalmente lanciamo soprattutto un appello al sindaco e agli uffici del Patrimonio  perché lascino ancora l’alloggio al nostro assistito ottantenne oppure gli trovino il prima possibile una sistemazione adeguata, evitando traumi eccessivi all’uomo già molto provato dallo sfratto». Il vicesindaco, intervistato a Pomeriggio 5, ha promesso che troverà una nuova casa per Silvano il quale però non intende accettare, «e i miei mobili dove li metto?».

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