PROCESSO AL VIA TRA MARGHERITA AGNELLI E I FIGLI ELKANN
Stando a quanto riportato da “Milano Finanza” nella giornata di lunedì 7 novembre comincerà a Torino il processo per causa civile sulla denuncia di Margherita Agnelli contro i figli Lapo, Ginevra e John Elkann. Si tratta in realtà della stessa causa già aperta in Svizzera ad inizio 2020 ma che ora “apre” un secondo fronte anche in Italia: il motivo è presto che spiegato, la figlia di Gianni Agnelli e Marella Caracciolo fa causa contro i propri stessi figli John, Lapo e Ginevra Elkann per l’eredità “monstre” di 4,6 miliardi di euro dell’Avvocato morto il 24 gennaio 2003. Alle ore 12 domani la giudice Nicoletta Aloj a Torino aprirà il processo su rivendicazioni patrimoniali, accuse e cause legali che è destinato a “scuotere” e non poco il mondo della finanza mondiale, non certo solo italiana.
In ballo infatti c’è il controllo sulla società “Dicembre”, ovvero la “cassaforte” della famiglia Elkann-Agnelli dove viene diretta la governance del gruppo Exor, a sua volta leader in Stellantis, Ferrari e Juventus. John Elkann ha il controllo del 60% della Dicembre, mentre i fratelli Ginevra e Lapo hanno il 20% a testa: ebbene, la madre Margherita Agnelli contesta che l’eredità dell’Avvocato sia stata diretta, secondo le volontà della moglie Marella (morta a 92 anni nel 2019, ndr) solo ed esclusivamente ai nipoti Elkann. Il tema come abbiamo già raccontato in questo focus, arriva da lontano ma ora – dopo la prima causa ancora aperta in Svizzera – sbarca anche a Milano: come spiega il “Corriere della Sera”, proprio la questione tra Italia e Svizzera potrebbe essere decisiva per l’esito della causa civile multimilionaria. «A suo dire — la madre Marella avrebbe avuto la residenza abituale in Italia, dove è morta, e quindi la successione andrebbe regolata dal diritto italiano e non da quello svizzero», scrive il “CorSera” riportando le richieste di Margherita Agnelli. Marella Caracciolo nei suoi tre testamenti redatti in Svizzera ha indicato come unici eredi i nipoti Elkann: per la figlia dell’Avvocato invece, i legami familiari e gli interessi di Marella sono stati in Italia e pertanto il giudizio sulla causa civile deve essere questione italiana.
MARGHERITA AGNELLI VS JOHN ELKANN: LE CIFRE IN BALLO SULLA CAUSA TRA ITALIA E SVIZZERA
L’atto di citazione di Margherita, 200 pagine argomentate dall’avvocato milanese Dario Trevisan, accusano Marella Caracciolo di «aver adottato una serie di escamotage preordinati alla totale esclusione della figlia e dei suoi discendenti, ramo de Pahlen, dalla successione Caracciolo». Il motivo, secondo Margherita Agnelli, è semplice: l’intento era quello di “occultare” la figlia Margherita dal patrimonio del padre. Addirittura gli avvocati della figlia Agnelli sostengono che la madre Marella «stata indotta a rilasciare i testamenti, nonostante non ne potesse comprendere la portata e per motivi di salute sarebbe stata minata nella sua effettiva capacità naturale a testare». Accuse gravissime che però, come già avvenuto nella causa in Svizzera ancora pendente, vede la netta replica di John Elkann e fratelli alle accuse intentate dalla madre Margherita Agnelli: la difesa dei co-proprietari di Stellantis, Ferrari, Juventus etc. chiederà alla procura di Torino di dichiarare la «carenza di giurisdizione o in subordine di attendere la decisione della causa elvetica», spiega il Corriere.
Se invece le richieste di Margherita Agnelli fossero accolte ecco che un terremoto finanziario potrebbe abbattersi sulla famiglia Elkann-Agnelli e possedimenti: 4,6 miliardi del valore stimato della “Dicembre” al momento della morte di Marella Caracciolo sono stati calcolati da perizia del docente Bocconi Fabrizio Redaelli (fonte “Milano Finanza”). Di questi, Margherita rivendicherebbe il 50% mentre il resto ai figli Elkann: fino ad oggi, i legali del patron di Ferrari e Juventus ha sempre ribadito che la holding torinese al vertice del gruppo Exor è senza discussione in mano a John Elkann. Invece sulla causa in quanto tale aperta da Margherita Agnelli, gli avvocati di Elkann avrebbero portato prove che comprovano già negli anni Settanta il domicilio a Saint Moritz con iscrizione all’Aire per Marella. Non solo, secondo quanto riportato sempre dagli avvocati di John, Lapo e Ginevra al “Corriere”, vi sarebbe anche una indagine dell’Agenzia delle Entrate sull’eredità di Gianni Agnelli che confermerebbe la residenza regolare in Svizzera di Marella Caracciolo fin dagli anni Settanta appunto. 4,6 miliardi per la Dicembre che però controlla i circa 28 miliardi attuali di valori di Exor frutto di Stellantis, Ferrari, Juventus, The Economist, Cnh, Iveco e Gruppo Gedi (Repubblica, La Stampa): per la sentenza occorrerà attendere la primavera 2023 quando si saprà se l’impero Agnelli sarà “smembrato” in parti o se rimarrà sotto l’unico controllo di John Elkann (e dei fratelli).