Margherita Borsoi è per molti l’erede di Bebe Vio e non solo per via della sua passione per lo sport. Proprio grazie a quest’ultimo è riuscita ad abbattere le barriere legate alla sua disabilità e a diventare una vera campionessa. Anche se le discipline in cui troneggiano le due ragazzine sono diverse: Margherita è la prima atleta paralimpica ad aver partecipato al campionato italiano di Taekwondo. Le due però si conoscono da tempo e il merito va all’associazione Art4sport della Vio, che ha accolto la baby campionessa ormai otto anni fa. Nata a Treviso e con 12 anni di vita, la piccola Margherita non si è mai arresa di fronte alla malformazione congenita che l’ha lasciata senza mano e avambraccio sinistro. Il suo amore per lo sport è nato quasi per gioco, ma presto si è trasformato in una vera e propria passione che le permetteranno forse di realizzare il suo sogno: partecipare alle Paralimpiadi di Tokyo 2020. Una vita più che attiva quella della piccola Borsoi, che oltre al Taekwondo fa anche sci, pianoforte e tanto altro ancora. “Ho iniziato tanti anni fa perchè mio fratello voleva fare la tartaruga ninja. Così abbiamo deciso un’altra arte marziale”, dice a QDP News.



MARGHERITA BORSOI: “BEBE VIO E’ UN MODELLO”

Il nome di Margherita Borsoi è già finito all’attenzione del Presidente Sergio Mattarella: la campionessa paralimpica di soli 11 anni è stata insignita come Alfiere della Repubblica lo scorso marzo. Il merito è da ricercare non solo nella sua abilità di trasformare una malformazione congenita in un successo nello sport, ma anche nelle attività di solidarietà in cui si è impegnata fino in fondo. Oggi, lunedì 17 febbraio 2020, la storia di Margherita Borsoi verrà raccontata nel programma Nuovi Eroi, in onda nel preserale di Rai 3. “Sono fermamente intenzionata e non mi spaventano tutte le difficoltà che potrei trovare”, ha detto la piccola Borsoi a Il Gazzettino parlando del suo desiderio di andare a Tokyo 2020. “Per me Bebe [Vio, ndr] è un modello da imitare perchè oltre alla forza fisica che riesce a trasmettere, mi ha fatto capire che lo sport significa anche divertimento, gioia, amicizia e stare insieme, “ha aggiunto, “Anche se i miei genitori ripetono che l’importante è divertirsi, io ripeto che a me piace di più vincere”. Intanto la dodicenne è già riuscita a riconfermarsi come campionessa di Parataekwondo, l’arte marziale coreana, raddoppiando la vittoria già ottenuta in precedenza. Margherita fa parte della categoria Poomsae, ovvero una tecnica che comprende attacco e difesa, ed è riuscita a spuntarla di fronte agli altri 30 atleti paralimpici che hanno partecipato alla manifestazione sportiva.

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