Un bambino residente a Canosa di Puglia è annegato ieri mattina nelle acque antistanti il lido «Paradiso dei giovani» di Margherita di Savoia, nel nord barese. Il piccolo era impegnato in un campo estivo e stava giocando in mare quando è annegato in mare, perdendo la vita. Inutili i soccorsi prestati dal personale del 118, che ha potuto solamente constatarne il decesso. Intervenuto anche un equipaggio dell’elisoccorso che però non è riuscito a rianimare il piccolo. Il bimbo avrebbe compiuto 7 anni il prossimo 21 luglio: era nato a Cerignola, in provincia di Foggia ma risiedeva a Canosa di Puglia.



Sul luogo dell’incidente è arrivato il pm della procura di Foggia ed il medico legale per i rilievi di rito: serviranno a stabilire l’esatta dinamica della morte del bambino di neanche 7 anni. A La Gazzetta del Mezzogiorno, Donatello Iacobone, direttore del 118 della Asl Bat, ha raccontato la tragica dinamica: “Il bimbo era riverso con il viso sull’acqua, uno specchio di 15-20 centimetri di mare. È stato portato sulla battigia e sono state fatte le manovre di rianimazione, di massaggio cardiaco. È stato anche intubato. Nonostante si sia andati anche oltre i tempi canonici di rianimazione cardio polmonare non hanno aiutato la ripresa del bambino”.



Le testimonianze

Donatello Iacobone, direttore del 118 della Asl Bat, parlando del bambino annegato a Margherita di Savoia ha affermato ancora: “È prematuro dire quali sono state le cause della morte. Aspettiamo per correttezza i tempi tecnici di giudice e medico legale. Purtroppo il bimbo dei sei anni è stato trovato in arresto cardiaco. Il soccorso è arrivato in tempo e ha messo in atto tutte le procedure di rianimazione cardio polmonare previste in sinergia con elisoccorso Foggia ma non c’è stato nulla da fare”.

Anche il bagnino del lido «Paradiso dei giovani”, Salvatore Damato, ha parlato con La Gazzetta del Mezzogiorno: “Ho sentito un signore gridare e dire ‘il bambino sta male’. Sono intervenuto subito. Sono andato in acqua e ho visto che il bambino stava male. Lo abbiamo appoggiato sulla battigia, ho usato il fischietto per chiedere di chiamare il 118 e nel frattempo abbiamo iniziato a fare le prime manovre di pronto soccorso. Poi lo abbiamo messo su un fianco e ci hanno portato il defibrillatore ma il bambino non dava segni di vita“.